BlackBerry ha deciso di cedere una cospicuo numero di brevetti relativo ai dispositivi mobili, alla tecnologia di messaggistica e alle reti wireless per 600 milioni di dollari - tutti i suoi asset relativi a brevetti non principali, si legge nella nota ufficiale. Sì, non principali, perché la BlackBerry di oggi è concentrata sulla fornitura di software e servizi di sicurezza alle imprese, oltre ad essere presente nel mercato automobilistico con la piattaforma QNX.
L'acquirente è Catapult IP Innovations, una società a progetto nata con il preciso scopo di acquisire le proprietà intellettuali di BlackBerry impegnandosi a corrispondere 600 milioni di dollari allo storico marchio. BlackBerry potrà comunque continuare ad usare i brevetti ceduti in base ad un accordo di licenza stipulato con l'acquirente. Dalla cessione non deriveranno effetti negativi sull'utilizzo di prodotti, soluzioni e servizi BlackBerry, precisa l'Azienda.
È verosimile ipotizzare che Catapult IP Innovations proverà subito a far fruttare i brevetti acquisiti, rivendicandone la titolarità e continuando a percepire gli utili ove già concessi in licenza, e dando il via ad una serie di cause giudiziarie nei confronti di chi li utilizza al di fuori di un accordo (sì, più o meno come fanno i cosiddetti patent troll).
La nuova società nasce infatti con un debito consistente, nessun flusso di cassa e nessun prodotto da vendere. I 600 milioni di dollari che si è impegnata a corrispondere a BlackBerry sono infatti composti da un prestito di 450 milioni di dollari da trasferire alla conclusione dell'atto, e da altri 150 milioni di dollari da versare in cinque anni (30 milioni di dollari all'anno). Per evitare il fallimento, Catapult IP Innovations dovrà quindi subito mettere a frutto i brevetti.
Del resto anche per BlackBerry cercare di dimostrare in tribunale la violazione dei suoi brevetti è stata una pratica molto utilizzata negli anni passati: si vedano le cause contro Nokia, Facebook e WhatsApp, Snapchat e Twitter. Catapult IP Innovations potrebbe seguire le sue orme. Per arrivare alla conclusione dell'accordo sarà necessario attendere lo svolgimento delle apposite procedure burocratiche che potrebbero richiedere sino a 210 giorni.
La notizia va contestualizzata nell'ambito della vicende più recenti che riguardano l'ex-colosso del mercato della telefonia. A gennaio BlackBerry ha ceduto a Huawei altri 90 brevetti (per un valore non precisato) e interrotto il supporto a BlackBerry OS. Attualmente il marchio "BlackBerry" è gestito in licenza dalla statunitense OnwardMobility e si parla ciclicamente di un suo ritorno sul mercato; agli ammiratori di lunga data dei prodotti BlackBerry sembra più che altro l'ennesimo tentativo di far rivivere qualcosa che appartiene ormai al passato.
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