Cyberbullismo, nel 2022 il numero delle vittime diminuito del 30%. Giannini: “Non basta la repressione, serve la sensibilizzazione”

1 year ago 196

I casi trattati dalla polizia sono 326 a fronte dei 464 del 2021 (412 quelli registrati nei 2020), con un significativo decremento anno su anno per ciascun segmento d’età: -37% le vittime fino ai nove anni, -23% nella fascia 10-13 anni e -31% dai 14 ai 17 anni.

Nel 2022 il numero delle vittime di cyberbullismo è diminuito del 30%.

Il dato positivo è stato evidenziato in occasione dell’iniziativa #cuoriconnessi, ideata e realizzata dalla Polizia di Stato, in collaborazione con Unieuro, in occasione del Safer Internet Day, istituito nel 2014 dalla Commissione europea per promuovere un utilizzo consapevole e responsabile delle nuove tecnologie, soprattutto tra i più giovani.

Nel corso dell’iniziativa anche le storie e le esperienze di giovani e giovanissimi diverse per territori, culture e dinamiche ma unite da uno stesso filo conduttore, il rapporto, a volte non equilibrato, tra i giovani, la rete, il mondo digitale e social.

I dati della polizia sul cyberbullismo

Durante l’evento sono stati presentati altri elementi, che restituiscono uno scenario migliore rispetto a quello dei due anni precedenti. I casi trattati dalla polizia sono 326 a fronte dei 464 del 2021 (412 quelli registrati nei 2020), con un significativo decremento anno su anno per ciascun segmento d’età: -37% le vittime fino ai nove anni, -23% nella fascia 10-13 anni e -31% dai 14 ai 17 anni.

“Una larga parte delle relazioni personali oggi vengono vissute on line e questo riguarda particolarmente le generazioni più giovani, che affrontano con giusto entusiasmo le grandi novità che la tecnologia propone. Non bisogna tuttavia dimenticare che se alcune esperienze sono virtuali, molti dei rischi che si corrono in rete appartengono ad una realtà che può essere molto difficile da affrontare, soprattutto per gli adolescenti”, ricorda il capo della Polizia e direttore generale della Pubblica sicurezza Lamberto Giannini.

“Essere vittima di un comportamento sbagliato o peggio ancora di un reato, in questa fase delicatissima della vita, può avere conseguenze gravi, per le quali l’attività di repressione non è sufficiente”, spiega ancora Giannini, evidenziando che, in quest’ottica di prevenzione e sensibilizzazione, “#cuoriconnessi è la testimonianza dell’impegno della Polizia di Stato per aiutare i ragazzi a riconoscere le situazioni di rischio e a trovare la forza di parlarne con genitori e insegnanti”.

“Il nostro maggior successo è quando non accade qualcosa, quando quel qualcosa si riesce a prevenire” poi rivolgendosi ai ragazzi ha ricordato “da parte nostra c’è sempre la mano tesa per aiutarvi a venir fuori da un problema perché niente è irrisolvibile e se si è insieme è molto più facile”. Il prefetto Giannini ha concluso evidenziando come “Il nostro compito di prevenzione, insieme a quello degli insegnanti è fondamentale”.

Il progetto inoltre, propone incontri in presenza e virtuali con le scuole, e offre una piattaforma web ricca di materiali multimediali e contenuti informativo/educativi oltre a una collana di libri.

A sostegno dell’iniziativa, che ha coinvolto oltre 4mila istituti secondari di primo e secondo grado e oltre 200mila studenti, anche il campione olimpico e atleta del gruppo sportivo “Fiamme Oro” Marcell Jacobs.

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