Google sta lavorando a una serie di API pubbliche per ampliare il supporto allo standard UWB alle app terze: la notizia proviene da due nomi piuttosto famosi e veterani della scena modding/sviluppo di Android, ovvero Mishaal Rahman, ex editor in chief di xda-developers, e luca020400, direttore di LineageOS. È stato scovato un commit a riguardo nel codice sorgente di Android, come potete vedere nello screenshot inserito poco più sotto.
UWB, acronimo che sta per Ultra-Wideband, è un protocollo di comunicazione radio che si sta diffondendo nell'elettronica di consumo dell'ultimo periodo. Rispetto a sistemi di comunicazione già ben noti come Wi-Fi, GPS o Bluetooth, un dispositivo equipaggiato con questi chip riescono a stabilire con molta più precisione la posizione di un altro dispositivo con UWB - non solo la distanza, ma anche la direzione.
UWB è alla base dei tracker più sofisticati e precisi, come per esempio gli AirTag di Apple, e di alcune delle funzionalità più avanzate di servizi software come AirDrop. Nonostante le tante precauzioni di sicurezza implementate dai produttori (soprattutto, appunto, Apple), la tecnologia sta generando alcune controversie sulla privacy - anche grazie a chi immette sul mercato versioni manomesse del tag con lo speaker disabilitato.
Finora, sia su Android sia su iOS, UWB è stato usato solo da app proprietarie degli sviluppatori del sistema operativo - o tutt'al più dalle app ufficiali dei vari tracker, come nel caso di Tile con i suoi Tile Ultra. Tutto questo per dire che non è che si tratti di una novità assoluta - diciamo che è più una decisione di standardizzare le modalità di accesso alla tecnologia, prima che diventi onnipresente (a oggi si trova solo su un numero molto ristretto dei flagship più recenti, incluso il Pixel 6 Pro). I potenziali vantaggi sono due: interoperabilità tra più marche di prodotti e maggior uniformità di sicurezza.