Apple affronta un’altra indagine per accuse di obsolescenza programmata

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Apple si ritrova ancora una volta sotto esame poiché deve affrontare un’indagine sulle accuse di obsolescenza programmata. L’indagine, iniziata nel dicembre 2022, è incentrata sulla pratica di Apple di collegare i numeri di serie delle parti di riparazione ai numeri di serie dei suoi iPhone, iPad e Mac.

L’istruttoria è stata avviata a seguito di una denuncia presentata dall’associazione “Stop Planned Obsolescence”, comunemente nota come associazione HOP. L’associazione prende di mira specificamente la politica di riparazione serializzata di Apple, sostenendo che la società sta “associando i numeri di serie dei pezzi di ricambio a quelli di uno smartphone”.

L’ufficio del procuratore di Parigi in Francia ha confermato l’indagine giudiziaria in un comunicato a Reuters. Il portavoce ha affermato che l’indagine è stata sollecitata da una denuncia dell’associazione HOP, aggiungendo: “A seguito di una denuncia, nel dicembre 2022 è stata aperta un’indagine su pratiche di marketing ingannevoli e obsolescenza programmata“.

Nella denuncia condivisa sul suo sito web, l’associazione HOP ha espresso le sue preoccupazioni in merito alla serializzazione delle parti di riparazione, affermando:

“Questa nuova denuncia prende di mira una pratica sempre più diffusa [di Apple]: la serializzazione (nota anche come ‘pairing’), che consiste nell’associare i numeri di serie dei componenti e delle periferiche di un prodotto a quello dell’iPhone, in particolare, tramite microchip Questa pratica ha recentemente interessato le parti più frequentemente soggette a guasti (schermi, batteria, fotocamera…).”

La denuncia sostiene che questa pratica limita le opzioni di riparazione, in particolare per i riparatori non autorizzati. Evidenzia i casi in cui si verificano malfunzionamenti quando un dispositivo viene riparato con una parte, anche se identica e originale, non autorizzata dal software Apple. Questi malfunzionamenti possono anche essere attivati ​​durante un aggiornamento, come visto nel recente caso in cui un touch screen riparato su un iPhone XR è diventato inutilizzabile dopo un aggiornamento di iOS 16. Sebbene il ripristino di iOS 15 risolva il problema, Apple non lo autorizza, incolpando invece uno “schermo Apple non originale che causa un problema di tocco”.

Queste pratiche non solo violano il diritto alla riparazione, ma ostacolano anche lo sviluppo del ricondizionamento degli smartphone, poiché i dispositivi che rientrano nel mercato potrebbero subire malfunzionamenti attuali o futuri.

Il programma di riparazione self-service di Apple, lanciato in Francia a dicembre, richiede ai clienti di inserire il numero di serie dell’iPhone di cui stanno acquistando i componenti. Il numero di serie inserito deve corrispondere al numero di serie della parte restituita per ricevere credito da Apple.

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