Nel tentativo di fermare l’emorragia di dipendenti retail, Apple ha offerto aumenti di salario generalizzati, nell’ordine del’2-10%.
In un’epoca in cui tutto è cambiato, e soprattutto sono cambiate le priorità delle persone, Apple si è trovata in balìa di un’emorragia di dipendenti retail che l’hanno costretta a offrire aumenti di salario generalizzati a addetti vendita, Genius e lavoratori ad ore senior. Si vocifera di un rialzo compreso tra il 2 e il 10%.
Forse ne avrai sentito parlare. Si chiama “Great Resignation” (Grande Licenziamento) ed è il trend economico visto all’inizio del 2021, soprattutto negli USA, in cui un gran numero di persone decide di licenziarsi in massa, tra stagnazione dei salari, aumento dei costi, insoddisfazione lavorativa e preoccupazioni di natura sanitaria. In altre parole, la pandemia ha portato milioni di lavoratori a fare un bilancio delle condizioni lavorative, e a rivedere le proprie carriere e gli obiettivi a lungo termine.
Un cambiamento sociale che interessa tutti, Apple inclusa e i suoi canali retail a quanto pare. Secondo Bloomberg, infatti, il gigante di Cupertino ha deciso di offrire un aumento compreso tra il 2 e il 10% allo staff statunitense, ma non tutto; qualcuno resterà escluso, il che probabilmente porterà a qualche altra defezione.
Gli aumenti, che diventeranno effettivi già a febbraio, sono da considerarsi un extra rispetto allo schema di anzianità e revisione che di solito viene fatto ad ottobre di ogni anno; è insomma un modo per fidelizzare i lavoratori, soprattutto dopo le lamentele che si sono registrate durante il periodo della pandemia, in particolar modo dai lavoratori a ore.
Questo intervento si aggiunge ad altri, messi in campo nei mesi scorsi, e che conferiranno più benefit al personale full time e part time; in particolare, si parla di un aumento dei giorni di malattia pagata (negli USA sono una gentile concessione del datore di lavoro, non un diritto) e di un aumento del numero dei giorni di ferie.
Apple possiede circa 270 negozi negli Stati Uniti.