Tre le persone coinvolte in una megatruffa ai danni di Apple: la mente dietro il reato rischia fino a 20 anni di reclusione.
Puoi cercare di gestire al meglio la catena di approvvigionamento, ma il pericolo è sempre dietro l’angolo. A questo giro, l’azienda colpita è Apple: un dipendente dell’azienda di Cupertino – con l’aiuto di due complici – ha messo in piedi una frode costata oltre 10 milioni di dollari alla parte lesa.
Dhirendra Prasad è stato assunto da Apple nel 2008, poco dopo il lancio del primo iPhone, e ha ricoperto nel decennio successivo il ruolo di compratore del gruppo Global Service Supply Chain dell’azienda. In questo periodo, Prasad ha escogitato un piano con altre due persone, Robert Gary Hansen e Don M. Baker. Due figure legate ai fornitori di Apple, dichiara il Dipartimento di Giustizia statunitense.
La truffa funzionava in questo modo: Prasad riceveva un elenco con tutti i componenti di cui Apple aveva bisogno. Chiedeva quindi preventivi ai fornitori, per poi negoziare con loro e scegliere quelli con cui instaurare un rapporto di collaborazione. Avendo questa posizione di potere, Prasad muoveva i fili a vantaggio delle società dei già citati Hansen e Baker. Ottenendo ovviamente la sua parte.
Come riporta ArsTechcnica, Prasad – con la sua truffa – ha spinto Apple a pagare articoli e servizi mai ricevuti, generando una perdita per l’azienda di Cupertino di oltre 10 milioni di dollari.
Secondo gli avvocati che si stanno occupando della causa, Prasad avrebbe tentato di riciclare il denaro ottenuto acquistando cinque proprietà, la maggior parte delle quali nella Central Valley californiana, e nascondendo fondi in conti di varia natura. Il valore dei beni sequestrati si aggira intorno ai 5 milioni di dollari.
Gli altri due cospiratori, Hansen e Baker, rischiano una pena massima di 5 anni di reclusione. Per Prasad, atteso in tribunale il 24 marzo, si parla di 20 anni.