Bullismo? La mano di YouPol, l'app della Polizia: segnalazioni anche anonime e chat

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Non è certo nata ieri YouPol, ma proprio ieri, 7 febbraio, Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, è stata una delle occasioni migliori per tornarci su. Lo ha fatto la Polizia di Stato su un canale molto frequentato dal pubblico a cui si rivolge, Instagram, dove ne sono state ribadite le funzionalità principali.

Potete scaricarla sui vostri cellulari e utilizzarla per segnalare reati di bullismo e cyberbullismo anche in forma anonima. Uno strumento in più per combattere insieme queste subdole forme di prevaricazione che, se non prese per tempo, possono causare danni gravi sulla vittima del reato. Con l’App potete "denunciare" anche casi di spaccio di droga e violenza domestica.

Giusto ieri il Moige e l'Istituto Piepoli spiegavano i risultati dell'indagine I pericoli del web nella cittadinanza digitale dei ragazzi, dalla quale è emerso che ai più giovani non viene spontaneo rivolgersi alle "istituzioni", sia scolastiche come gli insegnanti che "pure" come le forze dell'ordine. Così, con casualità chirurgica, il post su della Polizia di Stato sul social delle foto ha colto l'occasione per fare nuovamente il punto su YouPol, disponibile gratuitamente - neanche a dirlo - su Android e iOS.

  • YouPol | iOS | App Store, Gratis
  • YouPol | Android | Google Play Store, Gratis

YouPol è rivolta a vittime o anche solo testimoni di episodi di bullismo, spaccio di stupefacenti, violenze domestiche e altre tipologie di reati, con l'opportunità di trasmettere in tempo reale immagini, video o messaggi agli operatori. Le segnalazioni contengono tutte la posizione dalla quale vengono inviate, ma l'utente, che può scegliere di inviare una segnalazione anonima, ha la possibilità di modificare manualmente la posizione rilevata automaticamente dal sistema.


Non solo segnalazioni però, perché uno degli ultimi aggiornamenti di YouPol ha introdotto la possibilità di chattare con un operatore.

I ragazzi - spiega la Polizia in merito al bullismo - spesso non hanno adeguata consapevolezza di quanto i “dispetti” online, le prese in giro possano avere effetti dolorosi sugli altri. Va insegnato loro ad avere rispetto della privacy online e di essere riservati con le proprie immagini e quelle degli altri. La diffusione e la detenzione di materiale illegale è un pericolo reale. I ragazzi vengono continuamente aggiunti in gruppi di messaggistica istantanea da altri coetanei, conoscenti e amici. Non sempre prestano le dovute attenzioni alla natura di questi gruppi e alle foto e filmati che ci si scambia. È importante che sappiano che chiunque contribuisca a diffondere immagini sessuali e di violenza che riguardano bambini e ragazzi minorenni commette un reato.


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