Nel parlare all’interno dell’Open Source Summit Europe organizzato dalla Linux Foundation a proposito della release di prossima uscita del Kernel Linux, Linus Torvalds si è così pronunciato:
For almost 15 years, we’ve had a very good regular cadence of releases, with releases every nine weeks, this regularity aims for timeliness and reliability rather than flashy new features.
Per quasi 15 anni abbiamo avuto un’ottima cadenza regolare di rilasci, con uscite ogni nove settimane. Questa regolarità punta alla puntualità e all’affidabilità piuttosto che a nuove funzionalità appariscenti.Ed in effetti, consultando le note di rilascio di questo Kernel 6.11 non si nota nulla di eccessivamente travolgente. Una regolarità degli sviluppi che sostanzialmente certifica la qualità del lavoro svolto all’interno del progetto.
La regola riguarda tutti i progetti di qualità: più una release è noiosa, più significa che gli sviluppi non sono stati stravolgenti e che il ciclo di produzione si è svolto in controllo, senza patemi.
Dato rilevante in merito alle dichiarazioni del Dittatore Benevolo, riportate da ZDNet, è quello relativo alla destinazione degli sviluppi. Seppur infatti i driver sono certamente sempre al centro – moltissime abilitazioni nell’ambito della grafica, supporto AI aggiunto per la piattaforma Intel Gaudi e numerosissime aggiunte al contesto processori, in particolare AMD (qui una lista dettagliata) – una parte consistente degli stessi è invece dedicata al core del Kernel, ossia a ciò che sta alla base del suo funzionamento.
Una cosa che, stando alle dichiarazioni, sorprende il principale maintainer del progetto open-source più grande del mondo.
Sarà la noia descritta, sarà l’avanzare del tempo (il colore preferito di Torvalds è ormai il grigio), ma tra le domande che stanno diventando sempre più frequenti fra quelle fatte al creatore di Linux c’è quella sul futuro.
Ci sarà mai un mini-Linus?
Nel (non) rispondere alla domanda Torvalds cita i manutentori di Linux, che oggettivamente stanno invecchiando, e le persone che vanno in burnout e si allontano, ritenendo la cosa “normale”. Ciò che a suo dire invece non è normale è vedere quante persone siano rimaste nel giro letteralmente per decenni.
Questa è cosa, definita insolita, è vista come un buon segno, ma allo stesso tempo un altro dato rilevante rimane quello delle difficoltà di quanto i nuovi giovani sviluppatori facciano fatica ad unirsi al team del Kernel.
Non si sa quindi se ci sarà (o ci sia già) un nuovo Torvalds pronto a prendere le redini del progetto Linux, ma di certo ci sono molti veterani che non hanno intenzione di schiodarsi da dove sono, del resto questo è un progetto Just For Fun.
Importante notare in chiusura come il Kernel 6.11 avrà “vita breve”, essendo supportato solo per pochi mesi. Sarà sostituito da Linux 6.12, la cui finestra di merge è stata aperta da Linus Torvalds contestualmente alla release della 6.11 e dovrebbe essere la prossima serie di Kernel di tipo Long Term Support (LTS) in uscita a metà o fine novembre 2024.
Chiaramente, deciderà Lui.
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.