Cina, l’ondata di calore colpisce anche Intel, Toyota e Tesla

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La peggiore ondata di caldo degli ultimi 60 anni ha obbligato la Cina a chiudere le fabbriche nel Sichuan, con conseguenze spiacevoli.

Continuano i problemi a causa della temperatura, e stavolta sembrano intaccare più aziende di quanto pensiamo. Arriva infatti la notizia che, a causa dell’ordine fatto dalla Cina di chiudere le aziende situate a Sichuan fino al 20 agosto, alcune compagnie come Tesla, Intel e Toyota potrebbero avere problemi.

Si tratta di una chiusura temporanea ordinata per allentare la pressione sulla corrente elettrica, visto che il paese sta provando la peggiore ondata di caldo degli ultimi 60 anni, con conseguente aumento dell’attivazione dell’aria condizionata da parte della popolazione.

Secondo la CNN, le temperature avrebbero raggiunto picchi di 40 gradi, e per questo sarebbe vitale mantenere un buon utilizzo della corrente elettrica: a creare ancora più problemi ci si mette anche la principale fonte di energia di Sichuan, ovvero l’energia idroelettrica, che risente molto delle ondate di caldo.

Il problema è che Sichuan è un’importante zona per la produzione di semiconduttori e pannelli solari industriali, e questo blocco sta creando non pochi problemi: alcuni analisti pensano che questo blocco temporaneo porterà l’aumento del litio e del polisilicio, visto che inizieranno ad esserci meno riserve.

Se quindi alcune compagnie stanno lamentando questa problematica, spiegando che potrebbero esserci rallentamenti, altre aziende invece come la Foxconn – la stessa che fa gli iPad di Apple – e la Volkswagen, affermano che non ci sarà un grande impatto (almeno per ora).

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