Come abbiamo recentemente raccontato, sono molte le distribuzioni Linux a trazione community, per così dire, che si stanno interrogando su come e se accettare contributi da parte degli utenti che fanno uso dell’intelligenza artificiale. A porsi il problema per primi sono state due distribuzioni storiche come Gentoo e NetBSD, le quali in due momenti diversi hanno pubblicato due prese di posizioni nette nei confronti di questo tipo di contribuzioni, che si possono riassumere in un bel “grazie, ma no grazie”.
Quando si parla di distribuzioni puramente community però è ovvio come il primo pensiero ricada inevitabilmente sulla regina di queste, ossia Debian, ed all’interno del progetto, inevitabilmente, ci si è iniziati ad interrogare sulla tematica, come racconta Phoronix in questo articolo.
A sollevare la questione l’attuale, e recentemente eletto, Debian Project Leader, che si chiama Andreas Tille il quale, in un messaggio diretto alla mailing list si è espresso in questi termini in merito alla questione “utilizzo di contributi generati da AI”:
There was an interesting discussion about policy on use of AI-generated content in Debian on Debian project list[ai1]. In Tiago's summary of the discussion he stated: "Apparently we are far from a consensus on an official Debian position regarding the use of generative AI as a whole in the project." I've read this thread with much interest but have nothing more intelligent to say than some well educated contributors to this thread. I simply recommend it as some interesting reading. C’è stata una interessante discussione in merito alla politica sull’uso dei contenuti generati mediante intelligenza artificiale in Debian nell’elenco dei progetti Debian[ai1]. Nel riassunto della discussione Tiago [Bortoletto Vaz, sviluppatore Debian] ha dichiarato: “A quanto pare siamo lontani da un consenso su una posizione ufficiale di Debian riguardo all’uso massivo dell’intelligenza artificiale generativa nel progetto.” Ho letto questo thread con molto interesse ma non ho nulla di più intelligente da dire rispetto ad altri più preparati contributori a questo thread. Lo consiglio semplicemente perché è interessante lettura.L’interessante discussione indicata come [ai1] è linkata in fondo all’articolo e si può leggere qui: https://lists.debian.org/debian-project/2024/05/msg00000.html.
Ora, quella del DPL è poco meno che un accenno di posizione, e ci aggreghiamo nel consigliare la lettura del thread, ricco di spunti estremamente interessanti. C’è però da scommettere come la questione, se al momento è lasciata al giudizio dei singoli nei casi specifici, diventerà presto di ulteriore attualità.
La storia insegna come in questi casi il progetto Debian abbia sempre agito nella sola maniera che contraddistingue questo stupendo progetto rispetto a tutti gli altri: quella democratica.
Siamo pronti a scommettere come da qui a breve verrà indetta una votazione nel progetto per decidere quale sia l’ufficiale presa di posizione del progetto in merito alla questione. È stato fatto per per il Cyber Resilience Act della UE, è stato fatto per il sistema di init (Systemd) così come per i firmware non-free nell’installer: perché per l’AI dovrebbe andare diversamente?
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
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