Cybersecurity, Piantedosi: “L’Italia ha dei punti di eccellenza sulla protezione delle infrastrutture critiche”

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Lo ha sottolineato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in occasione della presentazione, all’università degli Studi di Salerno della Fondazione SERICS (Security and Rights In the CyberSpace).

“Gli attacchi informatici quantificati dalle strutture specialistiche del nostro Paese segnalano che c’è un incremento annuale del 115%, gran parte di questo incremento percentuale è proporzionato alla diffusione dell’utilizzo del digitale in tutti i sistemi interistituzionali, informativi, amministrativi. L’Italia credo sia sotto attacco né più né meno come tanti altri paesi”.

Lo ha sottolineato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in occasione della presentazione, all’università degli Studi di Salerno della Fondazione SERICS (Security and Rights In the CyberSpace).

“L’Italia ha dei punti di eccellenza, ho citato ad esempio la protezione delle infrastrutture critiche che è una delle eccellenze tradizionali che sono all’interno del ministero dell’Interno, proprio per la protezione di alcun asset importanti e fondamentai, come il settore energetico – ha spiegato – non direi che l”Italia possa avere qualche motivo in più di preconcetto per poter essere sotto attacco ma ha degli asset importanti e quindi deve proteggersi. Asset come i settori strategici ma anche tutta la rete della pubblica amministrazione e poi “c’è una società civile che va considerata al pari degli asset importanti”.

Cybersicurezza: al via la Fondazione Serics (Security and Rights In the CyberSpace

Gli attacchi informatici sono sempre più rapidi – si verificano in pochi secondi, al massimo minuti – le reazioni per arginarli sono ancora troppo lente, solo il 5% degli attacchi viene identificato in ore, nel resto dei casi si parla di giorni se non di settimane. Gli attacchi da un lato sono sempre più numerosi e dall’altro sono anche sempre più gravi. Il rettore dell’Università degli Studi di Salerno, Vincenzo Loia, ne parla senza mezzi termini. E lo fa alla presentazione di quella che, per l’intero Paese, potrebbe rappresentare un “enorme balzo in avanti” nel settore della cybersicurezza.

Nasce, infatti, oggi la Fondazione Serics (Security and Rights In the CyberSpace): vale a dire l’ateneo salernitano capofila di altre 10 università, grandi aziende in prima linea, 27 progetti e soprattutto 110 milioni di euro da investire nel settore.

“La cybersecurity è un effetto della digitalizzazione che come tutti sappiamo è velocissima – ha spiegato il rettore – due anni fa erano più di 40 miliardi i dispositivi interconnessi, ora la stima è stata abbondantemente superata, c’è una ulteriore amplificazione dei fenomeni di attacco da un lato più numerosi ma anche più gravi. Prima gli attacchi si verificano in periodo di settimane oggi l’80% degli attacchi si verifica in secondi e minuti. Sempre in secondi e minuti si verifica quella che viene chiamato la esfiltrazione, l’acquisizione di dati rubati e trasferiti ad altri siti. Prima c’era più tempo per accorgersene e cominciare a rimediare al problema, ora no”. Nel primo semestre di quest’anno, secondo Loia, gli “attacchi sono superiori rispetto all’anno precedente e il motivo non è solo la guerra in Ucraina visto che questo andamento di crescita si registra già negli ultimi 4-5 anni”. Il problema, spiega, “non è solo dell’Italia ma capita in tutta Europa”.

La fondazione cercherà di trovare soluzioni “alle criticità di oggi e a quelle di domani”. Fondi del Pnrr saranno utilizzati per 27 progetti che si svilupperanno in 10 spoke, strutture di ricerca che saranno distribuite su tutto il territorio nazionale. “Partiamo da una dotazione di 150 esperti, credo che nel giro di tre anni il numero verrà triplicato – conclude -, abbiamo la possibilità di avere 1000 esperti della cybersecurity e questo rappresenterà un enorme passo in avanti”.

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