Attraverso le parole dell’Onorevole Federico Mollicone, la maggioranza di Governo ha aperto alla Proposta di Legge contro gli attacchi ransomware del Partito Democratico (PD). Disincentivare questo mercato illegale, non pagando più i riscatti, sarà la base per sostenere la prevenzione e insieme chi venisse colpito.
Agire contro gli attacchi ransomware
L’Onorevole Federico Mollicone (Fratelli d’Italia) – in rappresentanza della maggioranza di Governo – ha aperto alla Proposta di Legge organica del Partito Democratico (PD) contro gli attacchi ransomware. Trattasi di quei codici – vettori malevoli – che entrano nei computer, scaricandoli da un file infetto.
In questi termini, l’Italia è nota per essere uno dei Paesi più colpiti da questi attacchi. Secondo dati dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) il nostro Paese è il quarto, nell’Unione Europea e al sesto posto al Mondo per offese ricevute. Contestualmente, però, nel 2024 il pagamento del riscatto richiesto dai cybercriminali a livello globale è calato del 34%.
Proprio su questi elementi si è innestata la proposta del Partito Democratico, presentata da Matteo Mauri, Deputato del Partito Democratico e responsabile nazionale Sicurezza del partito. L’occasione, per altro, era stata la pubblicazione del Cyber Index 2024 di Confindustria e del rapporto aggiornato di febbraio dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN).
Le direttrici del cambiamento
Da questo punto di vista, è evidente come il ‘Sistema Paese’ debba compiere notevoli passi in avanti ed è in questo senso che la comunanza di intenti tra maggioranza e opposizione potrà avere un seguito.
Di questo ha parlato proprio Mauri, ospite di “Progress” su Sky. Così: “Il ransomware non è solamente una questione tecnica. Tuttavia, è sempre di più una questione di sicurezza nazionale e di tutela economica delle nostre imprese e Pubblica Amministrazione. Serve dunque una risposta strategica e nazionale da parte del nostro Governo e delle istituzioni tutte”.
E ancora: “Ho apprezzato la disponibilità e l’interesse della maggioranza, annunciato dall’On. Mollicone, verso la nostra proposta. Una proposta che è strategica e che andrebbe a colmare un vuoto normativo in fatto di Cybersicurezza”.
La portata delle proposte
A proposito della situazione attuale, Mauri ha spiegato: Non dimentichiamo che l’Italia è il terzo Paese dell’Unione Europea e il sesto del mondo per numero di attacchi Ransomware. Dall’inizio del 2025 già due aziende sono state costrette a richiedere la Cig. Proprio a causa del ransomware”
E da qui: “Con la nostra proposta introduciamo dei punti chiave. Fra questi, il divieto di pagamento del riscatto per i soggetti del Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica. Inoltre, proponiamo un piano nazionale di azione e di supporto a imprese e Pubblica Amministrazione”.
Ha poi aggiunto: “Disincentivare il mercato del ransomware e rendere la vita difficile ai cybercriminali è fondamentale. Quei soldi trovano spesso uso per destabilizzare i sistemi democratici o per finalità terrorismo. Pagare il riscatto non può essere perciò la soluzione. Lo Stato deve essere la rete di sicurezza che aiuta chi denuncia, non chi cede ai riscatti. Chi collabora, va sostenuto. Chi tace, va sanzionato”.