Ddl cyber, Mauri (Pd): “Governo non stanzia risorse. Si perde una grande occasione”

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L’ha detto il deputato dem Matteo Mauri, responsabile sicurezza e cybersecurity del Pd e vicepresidente della commissione Affari costituzionali, annunciando il voto di astensione del Gruppo Pd al Ddl sulla cybersicurezza. 

“Il nostro giudizio sul comportamento del governo sul ddl Cybersicurezza non può che essere molto negativo. Primo perché per rafforzare le capacità difensive dell’Italia contro gli attacchi informatici il governo non stanzia nemmeno un euro dal bilancio dello Stato e stabilisce molti obblighi per Enti Locali e aziende, prevedendo multe salatissime. È una scelta assurda per un obiettivo così strategico. Abbiamo provato fin da subito a far aprire i cordoni della borsa ma abbiamo sempre trovato un muro di gomma.

Siamo molto stupiti che una figura di primissimo piano come il sottosegretario Mantovano non abbia usato il suo peso politico per fare l’unica cosa utile al Mef, cioè mettere i soldi. Secondo, siamo molto critici per come il governo si è comportato con l’opposizione. Una legge come questa avrebbe potuto essere un terreno di collaborazione nell’interesse collettivo e su un obiettivo condiviso. Sembrava possibile all’inizio dell’iter alla Camera”.

Lo ha detto in Aula alla Camera, il deputato dem Matteo Mauri, vicepresidente della commissione Affari costituzionali, annunciando il voto di astensione del Gruppo Pd al Ddl sulla cybersicurezza. 

“Peccato che poi il governo abbia dimostrato ancora una volta che ‘il lupo perde il pelo ma non il vizio’ e ha trasformato una legge importante nell’ennesimo spot elettorale a favore delle telecamere del prossimo G7 e delle elezioni. Emendamenti dell’opposizione approvati all’unanimità in commissione sono stati bocciati in Aula, disponibilità data e poi negata sulla possibile riformulazione di alcuni testi, la solita logica emergenziale usata per tagliare i tempi. Insomma, ci siamo trovati di fronte a un governo che non si è fatto scrupolo di travolgere il percorso democratico parlamentare. Un governo che non risponde nemmeno di se stesso. Questo è il punto reale, un governo che non è in grado nemmeno di aprire un’interlocuzione seria con l’opposizione e lo fa solo per propaganda”. 

“In Italia – ha concluso Mauri – c’è il G7 e uno degli argomenti principali sarà la cybersicurezza e il poter dire ‘il governo Meloni per la prima volta ha messo mano al tema della cybersicurezza ma non è vero niente, non nasce sempre tutto con voi. Voi avete fatto solo il minimo sindacale, la verità è che si perde una grande occasione perché non avete stanziato le risorse necessarie. 

Voi pretendete che soggetti che fino a ieri non avevano fatto niente e a cui non era stato chiesto di fare niente da domani mattina siano i campioni della cybersicurezza a costo zero. Questa è inaccettabile. Ma noi ci teniamo al Paese e cerchiamo di essere responsabili e vogliamo dare un segnale positivo e di disponibilità, però questo segnale non può continuamente cadere nel vuoto. E dopo le forzature sull’Autonomia, conclude Mauri, speriamo queste parole possano far riflettere in maniera più attenta chi, al governo, ha veramente il potere di decidere le cose”.

Rivedi la videointervista a Matteo Mauri sul Ddl cybersecurity

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