Decisamente curioso lo smartphone in pre vendita da poche ore sullo store cinese JD. È palesemente una copia di iPhone 13, è innegabile, ma non è tanto questo l'aspetto su cui vale la pena soffermarsi - pure perché di cloni è pieno il mondo: non è il primo e non sarà neppure l'ultimo. Lo smartphone in questione, che riprende l'ultimo nato di Apple pure nel nome, Gionee G13 Pro, è interessante perché integra i Huawei Mobile Services.
A leggere la scheda prodotto di Gionee G13 Pro sul negozio virtuale orientale non si scorgono altre indicazioni, ma la traduzione dal cinese è una barriera non indifferente, per cui, durante questa prevendita, non rimane altro che limitarsi a titolo e sottotitolo. Che, appunto, pubblicizza la presenza dei servizi sviluppati da Huawei per rimediare alla fine dei rapporti con Google obbligata dal ban dell'amministrazione Trump: "ecosistema HMS", si legge.
Qualcuno che ha familiarità con il cinese afferma di aver letto HarmonyOS nella descrizione prodotto, ma allo stato attuale è un'informazione che "pesa" quanto un'indiscrezione. Tuttavia Huawei non ha mai nascosto l'intenzione di rendere disponibile il suo sistema operativo ad altri produttori, replicando quanto fatto da Google con il progetto Android; per cui la sensazione che Gionee G13 Pro, smartphone da 75 euro appena al cambio attuale, possa essere il primo smartphone non Huawei con il sistema operativo Huawei è forte.
Del resto l'esigenza dell'azienda di Shenzhen è stata chiara da subito: diffondere il giovane OS il più possibile, in modo da sgrossarlo rapidamente dagli inevitabili capricci legati alla gioventù del progetto e capire come muoversi nel resto del mondo, dove Huawei ha perso molto terreno sulla concorrenza (a differenza degli anni scorsi ad esempio, non figura nella classifica 2021 dei primi produttori al mondo stilata da Canalys). Rimaniamo in attesa di conferme ufficiali, che per il momento latitano.