La lira italiana è stata indiscutibilmente tra le valute più longeve del nostro contesto europeo, anche se non detiene il primato di “anzianità assoluta”, pur essendo stata la principale forma di risorsa economica utilizzata nel nostro paese, da diversi decenni prima che il paese diventasse effettivamente unito. Anche se quasi tutti oggi tendono a ricordare prevalentemente le emissioni relativamente recenti come quelle impiegate per buona parte del 20° secolo, la lira è per l’appunto più antica, le 5 lire col delfino sono ancora oggi molto conosciute, ed alcuni pezzi possono valere cifre rilevanti.
Si tratta di un pezzo di storia della monetazione italiana, ma quanto vale oggi?
Dipende dalla tipologia di moneta, condizione che è possibile notare osservando alcuni dettagli.
Hai trovato queste vecchie lire col delfino? Ecco il valore masimo, assurdo!
Le lire con il delfino sono state delle monete utilizzate con enorme diffusione dai primi anni 50 fino al 2000, anche se dagli anni 90 a causa di un livello di inflazione molto alto, le emissioni monetarie “minori” sono state progressivamente abbandonate.
Resta una moneta ancora oggi per nulla rara in senso generico, che trova anche grande applicazione nei contesti collezionistici: qualsiasi degno di questo nome si trova ad averne almeno una in buono stato. Riconoscibile per la forma del delfino che ha la coda leggermente piegata, con in alto il “5” del valore nominale, l’altro lato dell’emissione è contraddistinto dalla presenza di un timone maritimo, circondato dalla nomenclatura della repubblica italiana.
Sono emissioni comuni, come detto ma non tutte hanno lo stesso valore, e non sono state coniate in maniera continua negli anni, ad esempio c’è stata una “pausa” dal 1956 al decennio successivo in cui la 5 lire delfino non è stata prodotta, questo ha portato proprio gli esemplari del 1956 ad essere considerati molto rari, perchè meno di mezzo milione ha visto la “luce” ai tempi.
Per questo motivo una moneta di questo specifico anno oggi può realmente fruttare un bel gruzzolo, se si trova in condizioni almeno buone, infatti come per tante altre emissioni è la condizione a certificare il grado guadagno potenziale di un esemplare, infatti se in condizioni discrete un pezzo di questo vale comunque sui 30 – 40 euro, valore che aumenta se la moneta presenta condizioni migliori, se sono ottime può superare i 300 euro, mentre è quasi impossibile ambire ad una moneta in Fior di Conio, vale a dire la miglior tipologia di conservazione possibile, pari all’appena uscita dalla Zecca.
In questo caso un pezzo può essere venduto per oltre 3000 euro, con 3500 coome picco massimo.