Il ritorno di Pebble: lo smartwatch che punta tutto su semplicità e durata

2 months ago 79

"Stiamo realizzando nuovi Pebble". Con queste parole, Eric Migicovsky, il fondatore di Pebble, ha annunciato il ritorno degli smartwatch ispirati al progetto originale, quasi un decennio dopo che la startup ne ha cessato la produzione. Sul sito del progetto, denominato "rePebble", Migicovsky ha affermato che questa nuova iniziativa prevede lo sviluppo di un orologio basato su un sistema operativo open source, PebbleOS, mantenendo lo spirito del prodotto originale, ma con alcune novità.

Sto creando una piccola azienda con un focus ristretto per realizzare questi orologi. Non prevedo di raccogliere denaro dagli investitori o di assumere un grande team. L'enfasi è sulla sostenibilità. Voglio continuare a realizzare gadget fantastici e far sì che Pebble duri a lungo nel futuro.

IL RITORNO DI PEBBLE

Lanciato nel 2012, Pebble è stato uno dei primi smartwatch dell’era moderna, vendendo 2 milioni di unità e guadagnandosi un posto d’onore nella storia del crowdfunding hardware. Tuttavia, l’azienda non è riuscita a reggere la concorrenza dell’Apple Watch e ha interrotto le operazioni nel 2016, vendendo i suoi brevetti e proprietà intellettuali a Fitbit. Google, che ha acquisito Fitbit nel 2021, ha integrato parte del team originale di Pebble, contribuendo anche al progetto Rebble, un’iniziativa indipendente per mantenere attive le funzionalità dei vecchi Pebble.


Ora, con la maggior parte del codice sorgente del sistema operativo Pebble rilasciato da Google, Migicovsky ritiene che sia possibile riprendere quel progetto interrotto. Anche se il codice presenta ancora lacune, come componenti proprietarie legate a chip e stack Bluetooth, gli sviluppatori hanno iniziato a lavorare su soluzioni alternative. Al momento, non è stata annunciata una timeline per il lancio del primo device.

UN DESGIN ISPIRATO AL PASSATO

Migicovsky, che lo scorso aprile ha venduto la sua piattaforma di messaggistica Beeper ad Automattic, ha spiegato che il nuovo smartwatch sarà fedele alla filosofia originale di Pebble: un display sempre acceso, una lunga durata della batteria, un'interfaccia semplice e funzionale, tasti fisici e la possibilità di personalizzazione tramite watchface e hacking.

  • Schermo e-paper sempre attivo (è riflettente anziché emissivo. Leggibile alla luce del sole. Visibile a colpo d'occhio. Non distrae gli altri come un polso luminoso).
  • Batteria a lunga durata (una cosa in meno da ricaricare. È fastidioso dover portare cavi extra quando si viaggia).
  • Esperienza utente semplice e accattivante basata su un set di funzionalità fondamentali che utilizzo regolarmente (ora, notifiche, controllo della musica, sveglie, meteo, calendario, monitoraggio del sonno/passi).
  • Pulsanti! (per riprodurre/mettere in pausa/saltare la musica sul mio telefono senza guardare lo schermo).
  • Hackabile (a quanto pare non puoi nemmeno scrivere i tuoi quadranti per Apple Watch? Assurdo. Sul Pebble appstore c’erano più di 16.000 quadranti!).

"Questa volta vogliamo mantenere le cose semplici. Le lezioni sono state apprese", ha scritto Migicovsky riferendosi ai problemi finanziari che portarono al fallimento del progetto originale. L'obiettivo del nuovo progetto è quello di costruire un’azienda sostenibile e snella, senza dipendere da grandi finanziamenti o team estesi.

NIENTE COMPROMESSI CON APPLE

Migicovsky non comunque ha nascosto le difficoltà di interoperabilità con i dispositivi Apple. In un’email inviata ad Ars Technica, ha dichiarato che i nuovi Pebble saranno ancora meno compatibili con iPhone rispetto ai modelli precedenti. Ha attribuito questa limitazione alla politica di Apple, attualmente sotto indagine negli Stati Uniti per presunte pratiche anticompetitive.

Apple, infatti, è accusata di aver ridotto le funzionalità dei dispositivi di terze parti per favorire le vendite dei propri Apple Watch e mantenere gli utenti fedeli al proprio ecosistema. Nonostante ciò, le funzionalità essenziali saranno disponibili su iOS, ma alcune opzioni avanzate, come la risposta alle notifiche tramite dettatura vocale, resteranno riservate agli utenti Android.


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