È una questione che tutti sanno: tutti i progetti open-source sopravvivono grazie al lavoro instancabile di molti volontari ed alle donazioni delle aziende (donazioni che a volte consistono in veri e propri sviluppatori dedicati ai progetti), ma molti progetti è nelle donazioni degli utenti finali che trovano le risorse per mantenere le proprie infrastrutture e far progredire il proprio lavoro.
KDE è uno di questi progetti, e la storia che racconta Nate a proposito di come il progetto sia riuscito ad incrementare le donazioni è certamente significativa per analizzare quali siano le modalità giuste per sensibilizzare gli utilizzatori all’importanza delle donazioni ed anche ad agire in questo senso.
Con il rilascio di Plasma 6.2 è infatti stata annunciata lo scorso agosto l’apparizione di una notifica come questa sui sistemi in cui il desktop manager viene eseguito:
Questa notifica, che è “forzata”, ma con cadenza annuale, dal primo di dicembre ha iniziato ad apparire gli utenti e l’articolo dello sviluppatore KDE ne racconta l’esito (per giunta dopo solo un giorno).
Ha funzionato? A quanto pare decisamente sì! Come mostra questa immagine:
Il numero di donazioni seguite a questo invito è stato talmente consistente da raddoppiare le donazioni avvenute negli ultimi due mesi… In un solo giorno:
Ed a considerare il calore dei messaggi di incoraggiamento ricevuti dagli utenti gli utenti non sono hanno accolto la richiesta, ma ne sono stati anche entusiasti.
Si diceva di quanto interessante sia riflettere sulla modalità corretta in cui chiedere contributi e, verrebbe da pensare come, al netto di grandi discussioni, la cosa più rapida, corretta ed efficace, sia la più antica: chiedere.
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
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