Michael DeHaan, creatore di Ansible, ha in mente un nuovo progetto di automazione e chiede alla community di parteciparvi

1 year ago 565

Ansible è il tool che, dalla sua creazione nel 2012, si è affermato in tutto il mondo come lo strumento di riferimento per l’automazione delle operazioni sui sistemi informatici. Nato dall’esigenza di semplificare l’utilizzo di altri software molto più popolari all’epoca quali Puppet o Chef, ne ha ben presto soppiantato l’utilizzo (sebbene in molti contesti non sempre con logica) e si è piazzato in maniera talmente determinante nel mercato da essere acquisito da Red Hat ormai nel lontano 2015.

Red Hat ne ha chiaramente amplificato lo spettro d’azione, costruendo un intero ecosistema che parte dalla Red Hat Ansible Automation Platform (che qualcuno ricorderà come si chiamasse in origine Ansible Tower) e si appoggia su Ansible Galaxy per tutta una serie di ruoli (open-source e non) che coprono l’intero scibile delle esigenze in termini automazione.

Michael DeHaan, il creatore di Ansible (nonché CTO dell’allora Ansible Inc.), dopo l’acquisizione si può dire abbia continuato ad osservare la sua creatura da lontano, non direttamente coinvolto, ma in maniera sempre attenta, tanto da giungere alla conclusione che quanto fatto sinora è stato sì buono, ma con tanti, tantissimi margini di miglioramento.

Realizzare come Ansible oggi sia un progetto diverso rispetto a ciò da cui si era partiti, nell’articolo che si intitola A New IT Automation Project? Moving Beyond Ansible And Keeping The Spirit – An Invitation DeHaan mette i presupposti per quello che vorrebbe diventasse un nuovo tool di automazione. Il tutto con una proposta precisa e degli obiettivi ben fondati, esposti all’interno del post.

The challenge is this – it’s now 2023, and because automation became easy, businesses everywhere used that to increase their IT scale and complexity – as they rightfully should have. We now need tools that are more scalable and also, even easier to keep up with that demand. I would like to see a move back towards minimalism, grocery-list style simplicity, and looking at things through a more systems-programming / hard-engineering type lens. Further, with Puppet and Chef being acquired and essentially taken out of the game, we need new places to try new ideas.

La sfida è questa: ora è il 2023 e poiché l’automazione è diventata facile, le aziende di tutto il mondo l’hanno utilizzata per aumentare la scalabilità e la complessità dell’IT, come giustamente avrebbero dovuto. Ora abbiamo bisogno di strumenti più scalabili e, anche, ancor più facili da tenere al passo con questa esigenza. Mi piacerebbe vedere un ritorno al minimalismo, alla semplicità dello stile della lista della spesa e guardare le cose attraverso un obiettivo più di programmazione dei sistemi / hard-engineering. Inoltre, essendo Puppet e Chef stati acquisiti e sostanzialmente eliminati dal gioco, abbiamo bisogno di nuovi posti per provare nuove idee.

Nessun nome o altro dettaglio formale sul progetto, solo la proposta per la creazione di un tool di automazione che faccia della semplicità e del minimalismo il suo basamento.

E da lì alcuni dei capisaldi:

  • Sarà scritto in Rust.
  • Dovrà essere in grado di connettersi contemporaneamente a 50 o 100 mila sistemi.
  • Dovrà essere compatibile con gli attuali playbook per almeno il 90-95%.
  • Dovrà poter integrare tanto i moduli Python di Ansible attuali quanto quelli di Terraform.
  • Dovrà avere una documentazione facilmente consultabile e semplice.
  • Dovrà supportare tutti i sistemi Linux e Unix based.

Queste le principali, ma come si osserva dal post, le idee sono tante altre e ben dettagliate.

Ulteriori dettagli verranno forniti a quanti vorranno collaborare con il progetto:

If interested in working together, sponsoring this effort, or just bouncing ideas for this around, email me at [email protected] – thank you!

Quindi nella sostanza, una chiamata alle armi per quanti credono che questa sia una buona idea e vogliono contribuire nel realizzarla, in pieno spirito community.

Staremo a vedere se anche questa volta il creatore di un tool che al momento veicola intorno ai seicento milioni di dollari l’anno in termini di introiti sarà ancora in grado di stupire, una cosa è chiara a prescindere: i presupposti ci sono tutti.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

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