“Per farlo, sarà cruciale stanziare fondi adeguati, con continuità“. Così scriveva l’ex premier Mario Draghi nell’introduzione alla Strategia nazionale di cybersicurezza 2022-2026. E questi fondi arrivano con la prima legge di Bilancio scritta dopo la presentazione della strategia cyber nazionale il 25 maggio scorso.
Al fine di “dare attuazione alla Strategia nazionale di cybersicurezza” e di rendere effettivo il relativo “Piano di implementazione”, sono istituiti nello stato di previsione del ministero dell’Economia e Finanze il “Fondo per l’attuazione della strategia nazionale di cybersicurezza”, con una dotazione di 70 milioni di euro per l’anno 2023, 90 milioni per il 2024, 110 milioni per il 2025 e 150 milioni annui dal 2026 al 2037 e il “Fondo per le gestione della cybersicurezza”, con una dotazione di 10 milioni di euro per il 2023, 50 milioni per il 2024 e 70 milioni a decorrere dal 2025.
Lo si legge nella bozza di manovra bollinata, attesa oggi alla Camera.
In particolare, il “Fondo per l’attuazione della strategia nazionale di cybersicurezza” è destinato a “finanziare, anche ad integrazione delle risorse già assegnate a tale fine, gli investimenti volti al conseguimento dell’autonomia tecnologica in ambito digitale, nonché l’innalzamento dei livelli di cybersicurezza dei sistemi informativi nazionali”. L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale dovrà indirizzare, coordinare e monitorare “l’attuazione del Piano di implementazione della strategia nazionale di cybersicurezza”. A tal fine, “sviluppa una rilevazione dei fabbisogni finanziari necessari alle amministrazioni individuate come attori responsabili nell’ambito del predetto Piano”.
I fondi saranno assegnati alle amministrazioni individuate dal Piano con “uno o più decreti del presidente del Consiglio dei ministri”, si legge nel testo,“adottati su proposta dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, d’intesa con il ministero dell’economia e delle finanze”.