Quella che agli occhi di tutti noi appassionati di open-source è sempre apparsa come una chimera, ossia un router dal cuore open-source acquistabile e configurabile a seconda delle proprie esigenze, potrebbe diventare finalmente una realtà grazie all’organizzazione non-profit Software Freedom Conservancy (SFC), di cui avevamo parlato l’ultima volta a proposito della difesa della licenza GPL, e ad uno dei suoi membri, OpenWrt, un progetto open-source di cui da sempre seguiamo i passi.
Se c’è una cosa che accomuna queste due entità è la volontà di promuovere il software open-source e i loro sforzi congiunti hanno portato alla presentazione di OpenWrt One, un router progettato da zero per dimostrare che è possibile avere hardware che rispetti i diritti degli utenti, e che consenta loro di controllare, migliorare e riparare in autonomia quanto acquistato.
I principi che hanno guidato la creazione di questo dispositivo sono essenzialmente tre:
- Lo sviluppo in stretta collaborazione con la comunità OpenWrt, garanzia di massima flessibilità e controllo.
- La distribuzione del software in modalità open-source, per utilizzare e modificare il dispositivo.
- La prova nei confronti dei produttori che conformarsi alla GPL e rispettare i diritti degli utenti è non solo possibile, ma anche economicamente sostenibile.
OpenWrt One, vanta caratteristiche hardware di prim’ordine:
- SoC MediaTek MT7981B con WiFi MT7976C
- Memoria: 1 GiB DDR4 RAM, 128 MiB SPI NAND e 4 MiB SPI NOR flash
- Connettività: porte Ethernet 2.5 GbE e 1 GbE, USB host, slot M.2 per SSD NVMe, header mikroBUS
- Alimentazione: Power over Ethernet (PoE) o USB-C con USB-PD a 12V
- Espansibilità: ideale per hacking e personalizzazione grazie a interfacce integrate per il debug e switch per il flashing separato delle memorie NOR e NAND.
Ed è acquistabile presso AliExpress sia nella versione con case (107,99€):
Che nella versione senza (81,39€)
Insomma, sulla carta si tratta di un System on Chip che rappresenta davvero un sogno ad occhi aperti per quanti fino ad oggi
È importante notare come OpenWrt One si sia dovuto per forza di cose adeguare a compromessi. Alcune componenti infatti, come il WiFi e la porta 2.5 GbE, dipendono ancora da firmware binari. Tuttavia, quasi tutto il software è libero, e l’idea del progetto, il design lo dimostra, prevede aggiornamenti futuri, sperando che un giorno possano emergere alternative completamente open-source per le parti che al momento non lo sono.
Se siamo vicini al momento in cui potremo davvero dire di avere in mano totalmente il router della nostra linea casalinga è ancora presto per dirlo, ma certamente questo OpenWRT One sembra un buon punto di partenza. Chissà che i grandi provider di servizi non possano ritenere più utile fornire un dispositivo completamente configurabile piuttosto che quelle scatole inutili che si usano ora.
Come dite? Sono un illuso? Sì, è chiaro, ma siamo sotto natale, sperare è lecito.
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.