Psicologia del social sharing: cosa ci spinge a condividere sui social

2 years ago 261

I social media hanno cambiato il modo in cui viviamo. Sono oltre 4 miliardi gli utenti attivi sui social network al giorno d’oggi, e il numero è in continua crescita. Fermati un attimo a riflettere. Fino a una quindicina di anni fa, l’idea di condividere su internet gran parte della propria vita e far sapere a tutti ciò che facciamo in ogni momento sarebbe sembrata una impensabile rinuncia alla privacy, non credi?

Eppure è proprio questa la logica su cui si fondano i social media: aprire il proprio mondo a milioni di utenti in rete. Aspiriamo a tutelare la nostra privacy, ma di fatto non possiamo fare a meno di condividere in continuazione immagini, pensieri e informazioni sul web, al punto che ciò che vediamo camminando per strada o durante un viaggio viene valutato in funzione della sua possibilità di essere condiviso online.

Cosa ci spinge a pubblicare contenuti sui social media? Scopriamolo insieme.

1. Bisogno di condividere pensieri ed emozioni

La necessità di condividere pensieri, emozioni, esperienze e contenuti con gli altri fa parte della natura sociale dell’uomo, ed è proprio questo il motivo del successo dei social media. Il bisogno di condividere è una delle maggiori spinte che inducono gli utenti a creare post Facebook e pubblicare foto e video su Instagram per rendere gli altri partecipi di ciò che fanno.

Chi ama pubblicare istanti della propria vita sui social, lo fa perlopiù per il gusto di condividere. La condivisione è innata nell’uomo, inteso come animale sociale. Mentre fino a qualche anno fa la gente condivideva i propri pensieri intorno a una tavola imbandita, oggi i social network offrono una pluralità di strumenti con cui farlo online in tempo reale, velocizzando le modalità di interazione. Oggi possiamo contare su una comunicazione più veloce e immediata.

2. Bisogno di realizzazione e accettazione sociale

La condivisione su piattaforme digitali come Facebook e Twitter permette di trovare una sorta di approvazione e accettazione sociale da parte di un gruppo. I social network non sono più considerati come un semplice mezzo di comunicazione, ma fanno parte della nostra quotidianità. Di fatto, trascorriamo ogni giorno molto tempo sui social.

Fare distinzione tra realtà virtuale e vita reale non ha più senso. Il digitale è diventato a tutti gli effetti un’estensione del mondo reale. Lo sharing online rappresenta quindi un modo per sentirsi parte di un gruppo, e sentirsi compresi e accettati.

3. Bisogno di accrescere la propria autostima

Più si è social e più ci si sente cool. Molti studi dimostrano che gli utenti che hanno un certo seguito sui social network e ricevono molti like e commenti positivi sono più incentivati a condividere frequentemente contenuti online. Sembra che l’autostima si misuri ormai in termini di follower, like, emoticon e commenti.

Si tratta proprio di un concetto scientifico. L’attività su Facebook, Instagram, Snapchat, TikTok e via dicendo aiuta ad accrescere la propria autostima, sollecitando l’area della corteccia prefrontale. In sostanza, quando riceviamo un like sui social, la mente lo interpreta come una gratificazione, una ricompensa, e questo stimola il rilascio di dopamina, altresì nota come ormone della felicità.

Quando guardiamo lo smartphone e vediamo decine di notifiche, like e commenti, ci sentiamo appagati. Più riceviamo consensi, più postiamo. Condividere sui social alimenta, pertanto, quel genuino bisogno di piacere agli altri, e di sentirsi apprezzati, stimati e considerati.

4. Bisogno di mostrarci come ci piacerebbe essere

Si condividono pensieri, informazioni, emozioni, foto, selfie, video e contenuti online per mostrare chi siamo, per affermare la nostra identità online, per veicolare il nostro valore. Attraverso un’accurata scelta dei contenuti da pubblicare, gli utenti si mostrano online esattamente come gli piacerebbe essere veramente.

Condividere sui social è un modo per costruire una propria identità ideale e alimentare quell’immagine di sé, spesso lontana dalle ansie e dagli affanni che, in realtà, affliggono la quotidianità.

Attenzione però. Questa tendenza talvolta rischia di esasperarsi e diventare una sorta di fame narcisistica, una smania ossessiva di mostrarsi sempre felici e ostentare la magnificenza di una vita che in realtà non si ha affatto. Questo comportamento estremo rischia di diventare tanto pericoloso per gli altri quanto distruttivo per se stessi.

5. Bisogno di informazione

Condividere contenuti sui social network ci fa sentire coinvolti con quanto succede nel mondo. I social ci permettono di essere sempre aggiornati sulle notizie che ci interessano, e offrono l’opportunità di condividere le informazioni che ci hanno colpito, e i contenuti che abbiamo letto.

I social sono diventati importanti fonti informative, e milioni di italiani ammettono di informarsi esclusivamente attraverso questo canale.

Conclusioni

Il social sharing non riguarda solo la tecnologia, ma anche e soprattutto la psicologia e la sociologia. Postiamo sui social network per nutrire l’innata necessità di condividere pensieri, emozioni ed esperienze con gli altri, nonché per cercare la loro approvazione. L’urgenza di condividere ciò che facciamo sui social è indubbiamente alimentata anche dal piacevole senso di gratificazione che si ottiene nel momento in cui si ricevono consensi e ricompense in termini di like e commenti positivi.

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