Gennaio si sta dimostrando un mese densissimo di annunci relativi a nuovi prodotti hardware che attraversano la sfera Linux, complice forse il CES (Consumer Electronics Show) di Las Vegas, dove abbiamo visto la presentazione della console SteamOS di Lenovo chiamata Legion Go S, e l’annuncio del bolide per l’AI di NVIDIA, ossia NVIDIA Project DIGITS, non si può dire che questo si sia rivelato fin qui un mese noioso.
Ad aggiungere carne al fuoco ci pensa Raspberry Pi, che ha annunciato la disponibilità di SoC (system-on-a-chip) versione 5 con 16GB di RAM:
Presentato al costo di 120 dollari, che però per noi italiani si converte in 142 euro dai rivenditori indicati sul sito di Raspberry, questa versione del PC grande come una carta di credito è pensata per gli utenti che hanno esigenze di elaborazione in merito a (citati testualmente nell’articolo) LLM (Large Language Models) e Computational Fluid Dynamics, così come a quanti vogliono far girare Ubuntu (che ha una sua versione per Raspberry Pi sin dalla versione 20.10) in maniera più fluida.
Tutta questa capacità di memoria potrebbe tornare quindi utile a quanti volessero utilizzare Raspberry PI per le elaborazioni AI (ovviamente solo uso, non generazione o training di modelli), poiché questa versione potenziata del chip si sposa alla perfezione con il modulo per l’AI, Hailo-8L M.2 di cui avevamo parlato lo scorso giugno.
Non a caso un recentissimo articolo apparso sul blog di Raspberry Pi spiega come integrare il modulo in questione al chip ed ottenere una soluzione AI completa ed integrata. Esiste anche un webinar dal titolo “Introduction: Raspberry Pi imaging & computer vision tools”, tenuto dal Senior Principal Engineer Naushir Patuck, che mette le cose in pratica e mostra come utilizzare il dispositivo per il riconoscimento dinamico delle immagini.
L’annuncio della nuova versione di Raspberry Pi pone poi particolare attenzione sulla questione ambientale. Raspberry sta infatti portando avanti il progetto di riduzione del proprio impatto ambientale con i Carbon Removal Credits, ossia la compensazione di quei 6,5 kg di CO₂ emessi per la produzione, spedizione e smaltimento di ogni dispositivo.
Gli utenti possono acquistare crediti da 4 dollari per finanziare la cattura di CO₂ tramite Enhanced Rock Weathering (ERW), un processo che accelera la mineralizzazione del carbonio, intrappolandolo in forma solida per migliaia di anni. Questo approccio migliora anche la fertilità del suolo e riduce l’acidificazione degli oceani, offrendo una soluzione scalabile e sostenibile per il futuro.
Il perché questa cosa non sia “compresa nel prezzo” è tutto da capire, ma certamente l’iniziativa è lodevole.
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.