Realme ha una gamma di smartphone da record: ecco quale

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L'ascesa di Realme nel panorama degli smartphone è stata piuttosto fulminea: nata come un marchio interno a OPPO, è diventata una società a sé stante nel 2018 - benché sempre controllata del colosso BBK Electronics, che possiede anche OPPO, Vivo, OnePlus e IQOO - quando ha presentato il suo primo smartphone, il Realme 1. A quattro anni scarsi di distanza, la società ha annunciato il raggiungimento di un traguardo di vendite piuttosto importante per quella che viene definita la "serie numerica" di dispositivi: includendo tutte le generazioni (quindi i Realme 2, 3, e così via fino alla attuale 8), ha totalizzato oltre 40 milioni di unità vendute, secondo le ultime analisi di Strategy Analytics.

Le buone notizie aumentano sia per Realme sia per, più in generale, BBK. Lo studio valuta le famiglie di smartphone introdotte negli ultimi anni (dal 2018 in poi) di maggior successo per volumi di vendite, e la classifica è dominata dai marchi controllati dal brand. Nelle prime due posizioni troviamo per esempio gli OPPO Reno e gli IQOO, poi ben due Realme, con la serie C e quella "numerica". Nelle retrovie, solo la famiglia Galaxy M di Samsung e la POCO di Xiaomi è esterna al diretto controllo del colosso cinese.

Analizzando più da vicino i risultati della serie numerica, si osserva come la generazione più apprezzata sia stata la 5, con oltre 12 milioni di unità vendute. Poi c'è stata una caduta piuttosto importante, con la 6 ben sotto i 6 milioni, ma si osserva un trend in crescita con le generazioni successive. A breve dovrebbe debuttare la Serie 9, con almeno un modello Pro e un Plus. Anche questa volta ci aspettiamo specifiche tecniche di fascia alta a prezzi decisamente da fascia media. Se ne parlerà probabilmente a febbraio o marzo.

In generale si osserva come il marchio incrementi in modo sostanziale le proprie vendite in un gran numero di mercati europei; in seconda posizione per apprezzamento c'è proprio l'Italia, con un tasso di crescita nel 2021 di ben il 610% rispetto al 2020. Solo la Polonia fa di meglio, con un +651%.