Redmi Note 11 sempre pi a fuoco (ma senza 5G): le prime impressioni | Video
28 Gennaio 2022 0
Difficile che Redmi non stia sul pezzo e con puntualità svizzera ha svelato di recente tutta la nuova famiglia Note 11, una generazione che dovrà tenere alto il livello e avrà il difficile compito di eguagliare o superare i predecessori. La verità è che Redmi (o se volete Xiaomi) rischia ormai poco su questa fascia di mercato e procede nel modo più intelligente possibile: piccoli passi in avanti e conferme per ciò che funziona.
Oggi partiamo così con il base gamma Redmi Note 11: mantiene dimensioni accettabili con i suoi 6,43 pollici di diagonale del display e hardware in linea con il modello dello scorso anno. Nessuno scossone dunque, solo un leggero restyling che migliora il design e lo rende ancora più pulito, efficace.
BORDI PIATTI. MI PIACE
Rispetto al 2021 cambiano le linee; adesso sono infatti più rette e il frame in plastica piatto rende la presa diversa e più piacevole a mio modesto avviso. Stiamo pur sempre parlando di policarbonato, sia chiaro, ma la sensazione in mano è migliore rispetto al Redmi Note 10, grazie anche alla back cover opaca che trattiene molto meno le impronte.
Display che sembra quasi invariato, non solo nelle dimensioni ma anche nella tecnologia: AMOLED luminosissimo - protetto da vetro Gorilla Glass 3 - Redmi parla infatti di 1000 nits e non devo faticare a crederci. Cambia tuttavia qualcosa nel refresh rate, la casa cinese ha infatti aggiunto un piccolo boost con la possibile selezione dei 90Hz anziché 60Hz, dunque tutto apparentemente più fluido una volta selezionata la funzione.
Bordi laterali piatti per il pannello e cornici piuttosto spesse, esattamente come lo scorso anno. Sotto questo profilo sembra esser variato poco, pochissimo. La sensazione di "modernità" la ritrovo tutta posteriormente, con un modulo delle fotocamere che mi pare più piacevole, tasti fisici ben a filo sul lato destro e posizionati a dovere. Dettaglio da non trascurare visto che il lettore d'impronte coincide con il tasto di accensione/spegnimento.
Inutile discutere le eventuali differenze di prestazioni tra il nuovo chip Snapdragon 680 e quello dello scorso anno, Snapdragon 678; sono ben altre le cose che contano al giorno d'oggi e l'ottimizzazione software vince quasi su tutto. Lievi le modifiche fatte sul comparto fotocamere con tre su quattro che vengono praticamente confermate (grandangolare da 8MP, macro da 2MP e profondità da 2MP) ed una che si aggiorna, la principale.
Quest'ultima passa dai 48MP (Sony IMX355) del Redmi Note 10 ai 50MP di quest'anno con ottica f1.8, un piccolo upgrade che stona se guardiamo gli altri tre componenti della famiglia che invece passano all'ottimo Samsung HM2 da 1/1,52" da 108MP con pixel binning 9-in-1.
Non mi sono soffermato molto in video sulla nuova interfaccia MIUI 13, ancora basata su Android 11, e non lo farò qui per iscritto, il motivo è piuttosto semplice: si tratta di prime impressioni e voglio prendermi del tempo per valutare i cambiamenti e le eventuali migliorie.
COSA MANCA ANCORA?
Manca il 5G, mi pare ovvio dal titolo di questo articolo, e questo è forse uno dei compromessi più importanti che bisogna fare approcciando il base gamma che, con tutta probabilità, sarà anche il più economico della famiglia. Non è un vero e proprio difetto, soprattutto per la fascia dove si andrà a collocare (poco sopra i 200 euro), ma è importante sottolinearlo perché chi acquista oggi uno smartphone pensa (spera) di tenerlo almeno un paio di anni.
Mi disturba maggiormente la strozzatura nella registrazione dei video: come lo scorso anno, infatti, non è possibile andare oltre i 1080p a 30fps, uno standard che ormai dovrebbe essere superato anche per i medio gamma nel 2022. Approfondiremo di certo il tema in seguito.
Piccola lamentela anche per la ricarica rapida che resta ferma ai 33W che, di per sé, non sono affatto male, ma la concorrenza corre veloce (vedi Realme) e il nuovo standard presto diverrà quello che vedremo sui fratelli maggiori Redmi Note 11 Pro e Pro 5G (con adattatore da 67W in confezione). Bene invece la capacità di 5.000mAh, abbondante (immagino anche nella durata) e non determinante sul peso finale che resta di 179g.
SPECIFICHE TECNICHE
- display: DotDisplay AMOLED 6,43" FHD+ con frequenza di aggiornamento fino a 90Hz, touch sampling fino a 180Hz, 1000nit, DCI-P3, Reading mode 3.0, Gorilla Glass 3
- processore: Qualcomm Snapdragon 680
- memoria: 4/64GB, 4/128GB, 6/128GB (LPDDR4X/UFS2.2), memoria interna espandibile fino a 1TB
- connettività: 4G, WiFi 5, Bluetooth 5.0, NFC, USB-C, jack da 3,5mm, GPS
- dual SIM: sì + microSD
- sensore impronte: laterale
- audio: 2x speaker
- fotocamere:
- anteriore: 13MP, f/2,4
- posteriori:
- principale 50MP, f/1,8
- ultra grandangolare 8MP, FOV 118°, f/2,2
- macro 2MP, f/2,4
- profondità 2MP, f/2,4
- audio: 2x speaker
- batteria: 5.000mAh, ricarica rapida 33W (ricarica completa in circa 1h)
- OS: MIUI 13 basato su Android 11
- dimensioni e peso: 159,87x73,87x8,09mm per 179g
- resistenza: IP53
- colori: Graphite Gray, Twilight Blue, Star Blue
PREZZI E DISPONIBILIT
Lo scorso anno, lo ricordiamo, il Redmi Note 10 ha debuttato dalle nostre parti a 229,90 euro nella variante con 4GB di memoria RAM e 128GB di storage, mi aspetto quindi un posizionamento affine con questa configurazione. La concorrenza non starà certo a guardare, per questo motivo ritengo che la versione base della nuova famiglia potrebbe risultare un po' debole se confrontato con altri e con gli stessi fratelli maggiori.
Basterà infatti spendere qualche decina di euro in più (probabilmente) per portarsi a casa il Redmi Note 11s che include il sensore d'immagine più curato da 108MP che montato su 11 Pro e Pro 5G. Vedremo se ne varrà la pena, intanto dovremo attendere qualche settimana visto che Note 11 e Note 11s debutteranno in Italia a metà febbraio.
Per tutti i dettagli sugli altri componenti della famiglia rimando a questo nostro articolo, all'interno troverete anche le informazioni sull'ultimo purificatore d'aria smart di casa Xiaomi.
VIDEO