Samsung, aggiornamenti più rapidi grazie al CSC EUX europeo

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Samsung, aggiornamenti pi rapidi grazie al CSC EUX europeo

27 Gennaio 2022 1

Samung avrebbe inviato in avanscoperta Galaxy A52 nel tentativo di testare una soluzione che, secondo le indiscrezioni più recenti, d'ora in poi dovrebbe rappresentare la normalità. L'obiettivo è velocizzare la distribuzione degli aggiornamenti software ai Galaxy. Come? Eliminando il Country Specific Code o CSC, quel codice specifico per il Paese di destinazione che ad esempio per l'Italia è ITV.

A dire il vero Samsung non avrebbe deciso di eliminarlo del tutto (non sarebbe possibile, del resto, perché il firmware non può essere il medesimo in tutto il mondo), ma di estenderne la portata: anziché particolarizzare il firmware per ciascun Paese europeo di destinazione, l'azienda avrebbe pensato di svilupparne uno per tutto il continente. In altre parole Samsung avrebbe riflettuto sulla necessità di avere un firmware con CSC italiano, un altro ad esempio per l'Olanda e via dicendo, arrivando alla conclusione che un CSC europeo velocizzerebbe la distribuzione degli aggiornamenti (e probabilmente semplificherebbe anche il lavoro agli sviluppatori).

L'ESPERIMENTO HA PROMOSSO IL CSC EUROPEO

Da qui l'esperimento "pilota" dello scorso anno con Galaxy A52 e il suo CSC EUX con cui è stata coperta gran parte dell'Europa, e gli altri test con Galaxy Z Fold3 e Z Flip3. I risultati avrebbero soddisfatto Samsung al punto che la scelta di passare da una caratterizzazione nazionale degli aggiornamenti a una continentale sarebbe stata promossa in pianta stabile. Attualmente, scrive galaxyclub.nl, "non è in sviluppo alcun firmware locale per i Galaxy che debutteranno nel 2022". Ciò significa ad esempio che gli imminenti Galaxy S22, S22+ ed S22 Ultra in Europa riceveranno solamente firmware con CSC EUX, unico per il continente.

Qualcuno potrebbe dire che Samsung è già una delle aziende più rapide nel rilascio degli aggiornamenti. È vero, e i nostri report mensili lo certificano. Ma la questione dipende da tanti fattori, e, semplificando di parecchio, il nocciolo è il tempo che passa dal primo avvistamento in assoluto del firmware aggiornato all'inizio della distribuzione dei singoli CSC fino alla copertura di tutte le unità attive. Con un CSC unico, europeo, viene a mancare un passaggio, il che si ripercuote positivamente sui tempi di "consegna" al cliente.

Una notizia positiva se non altro perché, al netto delle novità software che intrigano gli appassionati, nella maggior parte dei casi gli aggiornamenti sono corredati dalle patch più recenti, dei correttivi per le criticità che espongono gli utenti a dei rischi in fatto di sicurezza. E intuitivamente è preferibile che arrivino prima possibile.

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