I monumenti famosi sono riconoscibili spesso perchè fanno parte della storia e presentano spesso delle caratteristiche peculiari, rendendo riconoscibili strutture anche ad una prima occhiata. Anche sulle monete di ogni epoca spesso sono presenti proprio monumenti che hanno un ruolo identitario di tipo nazionale, concetto mantenuto anche con l’arrivo dell’euro, infatti su una specifica moneta italiana è presente il Colosseo, probabilmente l’edificio / monumento più famoso di Roma ed indubbiamente uno dei simboli del nostro paese.
Ma quanto vale la moneta con il colosseo?
Ecco la risposta.
Trova la moneta con il Colosseo: ecco il valore
Come da accordi con l’Unione Europea, anche l’Italia così come le nazioni che fanno parte del bocco europeo ha avuto la possibilità di personalizzare uno dei lati delle proprie monete, a partire dai centesimi fino alle emssioni dal valore considerevole come quelle da 1 e 2 euro.
Il Colosseo è stato scelto come “disegno” sulle emissioni da 5 centesimi, realizzate in una lega in acciaio placcato rame.
Il Colosseo, chiamato anticamente Anfiteatro Flavio, che resta il nome originale anche oggi, viene chiamato con la famosa nomenclatura a causa di una statua del Colosso che era presente inizialmente già nei progetti di costruzione avviati dall’imperatore Vespasiano ma portati poi avanti a partire da Tito. Il termine Colosseo è quindi rimasto anche in assenza della statua.
La raffigurazione è stata sviluppata per questa moneta dall’incisore Ettore Lorenzo Frapiccini, mentre l’altra “faccia” è la solita di tutte le monete da 5 centesimi, ossia con le nazioni europee ed il valore facciale da 5 cents.
Quanto vale? Le emissioni da 5 centesimi non hanno avuto il destino di essere state considerate fastidiose più che utili come le “sorelle minori” da 1 e 2 centesimi, quindi sono ancora oggi molto diffuse, e la maggior parte di queste emissioni vale esattamente 5 centesimi, eccezion fatta per gli esemplari del 2003 che sono stati prodotti in quantità considerevolmentee minori rispetto agli anni succcessivi.
La valutazione comunque non è altissima: si parla di circa 10-15 euro se l’emissione singola è tenuta in modo praticamente perfetto.
La moneta in questione può avere un valore molto più alto almeno in teoria se presenta alcune caratteristitche uniche o quasi, ad esempio conferite da eventuali errori di conio, quindi differenziazioni non volute dalla Zecca di Stato, che possono essere ad esempio dettagli mancanti o sviluppati in modo non previsto, quindi anche lettere mancanti o “di troppo”.
In questo caso è difficile corrispondere ad una valutazione “unica” ma alcuni esemplari sono stati messi in vendita anche per oltre 150 euro.