Una "Apple Fede" per spiare il partner? Ecco perch una bufala
02 Febbraio 2022 0
Dopo aver avuto risonanza negli USA, la notizia fake news della fede nuziale "spiona" con la Mela sul dorso ha completato la traversata dell'Atlantico. Il web ci consegna tracce della settimana scorsa in Spagna, nelle ultime ore qualche grigia testata italiana (che non citiamo) ha provato a rendere credibile quella che è nulla più di una bufala. E alla luce di come viene venduta la fake news, è possibile - ci auguriamo di no - che nei prossimi giorni finisca per solleticare non poco il popolo dei social diventando virale. Quindi meglio fermarsi un attimo per disinnescare l'ordigno prima che esploda.
Apple is working on developing smart wedding rings which will let you know your partners location, where they have been, and if they take the ring off pic.twitter.com/gIIhx6gGC5
— SAY CHEESE! 👄🧀 (@SaycheeseDGTL) February 1, 2022I fatti. Meglio, la teoria: corre voce che Apple stia sviluppando una fede nuziale capace di tracciare alcuni dati biometrici (un po' come l'Oura Ring per intenderci) tra cui pressione sanguigna, frequenza cardiaca e persino la quantità di sudore. Il fantomatico oggetto sarebbe pure in grado di svelare la posizione di chi lo indossa, peraltro con il plus di una notifica al partner nel momento in cui chi lo indossa lo disconnette, lo spegne o lo sfila dal dito. In altre parole la "notizia" viene venduta come una panacea per chi si è lasciato sfuggire di mano la gelosia.
FATTIBILE?
Già così, prima ancora di affrontare altre considerazioni, la storia contiene almeno due grosse fantasticherie:
- la misurazione della pressione sanguigna è una tecnologia ancora acerba. Non in assoluto, ma relativamente agli indossabili di dimensioni accettabili. Allo stato attuale sarebbe pressoché impossibile miniaturizzare i componenti necessari al punto da includerli in un oggetto minuscolo come un anello. Apple non la offre nemmeno sugli ingombranti, costosi e avanzati Apple Watch, e a memoria di chi scrive c'è un solo oggetto tra i più noti ad offrirla: Huawei Watch D, un orologio smart recentissimo dalle dimensioni ben diverse da quelle di un anello;
- sulla misurazione della quantità di sudore possono esser fatte delle considerazioni analoghe, con la differenza che - sempre a memoria di chi scrive - non esiste un indossabile in grado di tenerne traccia (di utilizzarlo invece sì).
Lungi da noi, che amiamo la tecnologia di ogni genere ed estrazione, difendere Apple in quanto Apple, ma l'azienda di Cupertino ha sempre sventolato con orgoglio il vessillo dell'attenzione alla tutela della privacy dei propri clienti. La mossa di un anello capace di "raccontare" al partner o a chicchessia cosa fa o dov'è chi lo indossa sarebbe un autogol clamoroso e pure impossibile da giustificare sul piano comunicativo, peraltro da parte di un'azienda che ha sempre fatto della comunicazione (discutibile nei contenuti, certo, ma coerente) uno dei suoi vantaggi competitivi.
PERCH SI TRATTA DI UNA NOTIZIA NO-SENSE
Non sono mai filtrate indiscrezioni (credibili, si intende) su una fede nuziale o un anello-investigatore, né di recente e neppure negli anni passati. Apple potrebbe essere al lavoro su un anello smart, ma come vi abbiamo spiegato a proposito del brevetto si tratterebbe di un dispositivo di ben altro tipo.
Qualcuno potrebbe dire che la Mela possiede già in gamma un filo di Arianna dell'era moderna: l'AirTag, il tracker di Apple che nei racconti di alcuni (pochi per fortuna) può essere nascosto nella macchina o nella borsa del partner, di un conoscente o di un familiare per seguirne i movimenti - il che, beninteso, costituirebbe un reato. Falso comunque pure questo: se un AirTag si allontana troppo dall'iPhone del proprietario inizierà ad avvertire altri iPhone della sua presenza (magari pure quello dello "spiato"), e comunque dopo un po' emette un allarme sonoro.
AirTag e la rete Dov'è - scrive Apple sulle pagine del supporto ufficiale - sono stati progettati anche per scoraggiare tracciamenti indesiderati. Per questo, Dov'è ti invia una notifica se un AirTag o un accessorio della rete Dov'è sconosciuto si sposta insieme a te nel tempo. Un AirTag che non è con la persona che lo ha registrato per un periodo di tempo prolungato emetterà un suono quando viene spostato in modo che possa essere trovato, anche se chi lo trova non utilizza un dispositivo iOS.
E probabilmente la volontà di tutelare la privacy è pure alla base del fatto che Apple non ha consentito di inserire l'AirTag nel gruppo Famiglia, quindi a più di un iPhone per volta: ci si potrebbe spiare tra familiari. Dunque se Apple avesse voluto sondare il terreno in previsione di un anello capace di spiare un'altra persona, avrebbe mandato l'AirTag in avanscoperta. Qualche falla nelle misure messe a punto da Apple è stata trovata, ma l'azienda ha anche provveduto a mettere delle pezze in corrispondenza dei fori così da tenere il tracker lontano dalle attenzioni degli stalker.
IN CONCLUSIONE: UNA BUFALA CHE SI GONFIATA NEGLI ANNI
La bufala dell'anello-tracker di Apple ha radici nel passato. Non è inedita insomma, piuttosto una storia che riaffiora ciclicamente sul web. Nasce dall'iRing del 2007, quando il designer Victor Scoto produsse - solo in digitale - l'anello delle immagini: yankodesign.com lo pubblicò promuovendolo come se fosse un oggetto già disponibile in grado di far cose mirabolanti per il periodo, come controllare volume e riproduzione di un iPod o di un iPhone attraverso il Bluetooth.
Si dà il caso che le immagini dell'anello-investigatore di questi giorni siano le stesse che quindici anni fa resero noto l'iRing. Nel loro sforzo di fantasia né Soto né Yanko parlarono però di tracciamento della posizione, ai tempi era fantascienza. Si tratta di una caratteristica che ha trasformato un esercizio del passato promosso in modo errato in una bufala, rendendola giovane e adeguatamente spaventosa. E la paura, si sa, è un elemento imprescindibile per generare traffico.
VIDEO