Gli Stati Uniti, spaventati per una compagnia cinese che sarebbe vicina a produrre chip equivalenti dei 7nm, crea dei blocchi.
Continua la guerra dei chip, e prosegue attraverso indiscrezioni: stando ad alcune voci di esperti indipendenti, sembrerebbe che l’azienda cinese SMIC abbia trovato un modo per produrre dei chipset equivalenti ai 7nm. Questo ha ovviamente messo sull’attenti l’America e le aziende che producono chip negli USA.
Già in passato era stato emesso un ban per l’esportazione di materiale tecnologico verso la Cina, solo che fino ad oggi il blocco riguardava i materiali di produzione dei chip inferiori o uguali ai 10nm. Ora invece, visto che sembra che i reparti di Ricerca e Sviluppo cinesi si stiano avvicinando, il blocco sale fino ai 14nm.
La scelta americana però potrebbe creare problemi ad alcune multinazionali come Samsung Electronics e SK hynix, che hanno grandi fabbriche in Cina (anche se producono chip più grandi e “vecchi”). D’altra parte però, questo ban rallenterà il mercato cinese di semiconduttori, all’effettivo offrendo un’opportunità alla Corea di poter cavalcare l’onda e accelerare il passo.
Secondo alcuni osservatori, infatti, le mosse degli USA sembrano problematiche sul breve periodo per la Corea, ma sul lungo periodo offriranno ai coreani la possibilità di recuperare un po’ di terreno.