Le lire italiane hanno una storia molto lunga, complessa e diversificata ed anche se tra quelle più conosciute ci sono per forza di cose le emissioni comuni ai nostri genitori e nonni, la valuta fino a circa 20 anni fa era ancora utilizzata, quindi la maggior parte delle persone ha un ricordo legato a monete e banconote che hanno costituito il “vecchio conio” come le 10 lire con la Spiga, probabilmente una delle monete maggiormente caratteristiche del 20° secolo, che oggi sono anche potenzialmente valevoli.
Le 10 lire con la Spiga al netto della importante diffusione possono essere molto interessanti in ambito collezionistico.
Bisogna però tenere conto di vari fattori, come lo stato di conservazione, la tipologia di annata e altro. Però le lire con la spiga meritano sicuramente attenzione.
Hai queste vecchie 10 lire con la Spiga? Ecco quanto valgono oggi!
Le 10 lire con la Spiga sono state delle monete molto importanti nel corso della storia della valuta italiana, nonchè una delle più longeve in senso assoluto: si tratta infatti di una emissione che è stata attiva per circa mezzo secolo, in quanto l’esordio della 10 lire è datato 1951, un anno dopo la cessazione della produzione della precedente valuta dallo stesso valore, vale a dire la Uva, che è stata attiva proprio dal 1946 al 1950.
La 10 lire Spiga è ancora oggi molto diffusa in quanto molto attiva in particolare fino agli anni 90, essendo stata una emissione dal valore esiguo ma comunque un evergreen nelle tasche degli italiani.
Il nome deriva ovviamente dalla raffigurazione: da una parte le Spighe di grano con tanto di valore nominale, dall’altro un aratro adatto alla coltivazione. La 10 lire è stata concepita in una lega conosciuta come Italma molto comune in buona parte del 20° secolo. Ma quanto vale?
Molto dipende dalle condizioni del singolo esemplare: moltissime 10 lire Spiga sono infatti in condizioni abbastanza usurate, ciò non influisce positivamente sul valore finale, vanno poi considerati alcuni anni specifici, come ad esempio il 1954, anno in cui la produzione di queste emission è stata ridotta rispetto alle annate successive e precedenti, per cui trovare un esemplare di 10 lire di questo anno particolare può essere valutato da 15 fino ad oltre 100 euro.
Esistono poi errori di conio conosciuti come quello del 1991 che presenta alcune monete con il Verso, ossia il lato con l’aratro capovolto possono valere da circa 20 euro fino a quasi 200 euro, a seconda delle condizioni di conservazione effettiva, termine ultimo molto importante per la definizione finale.