Una delle grandi rivoluzioni che il Digital Markets Act dell'Unione Europea ha introdotto è la possibilità di installare marketplace alternativi su iPhone.
Il più famoso store alternativo ad App Store disponibile è probabilmente AltStore, che ha sdoganato gli emulatori su iPhone prima dell'approvazione di Apple, ma un altro nome celebre è Setapp Mobile, controparte per smartphone del famoso marketplace in abbonamento per Mac di MacPaw. Setapp mobile non è ancora disponibile per tutti, ma è attiva una prima beta su invito che ho avuto modo di provare.
Setapp è un servizio in abbonamento già disponibile da anni per Mac, che è debuttato da qualche settimana anche su iOS come marketplace alternativo. Il funzionamento è molto semplice: si paga un abbonamento da 9,99€ al mese (con i primi 7 giorni gratis) per poter scaricare gratuitamente tutte le app incluse, sia su Mac che su iPhone.
Una pletora di app
Le app a disposizione sono tante, e tendenzialmente tutte di buona qualità: parliamo di oltre 250 software disponibili per Mac e oltre 50 app per iPhone.
Tra le tante, ci sono anche delle app indispensabili per Mac e software famosissimi per iPhone: tra i nomi celebri, segnaliamo Bartender, BetterTouchTool, Ulysses, e Awesome Habits, ma la lista sarebbe più lunga di così.
In moltissimi casi si tratta di app già disponibili su App Store, alcune disponibili a pagamento e altre con abbonamenti singoli: in tutti i casi, ottenendo l'applicazione tramite Setapp, il software viene scaricato gratuitamente e l'eventuale costo di sottoscrizione è incluso nell'abbonamento di Setapp.
In tal senso, per chi ha già molti abbonamenti all'attivo ed è interessato a molte delle app disponibili per iOS e per Mac, Setapp può essere anche una scelta sensata. Per tutti gli altri...
Non abbiamo bisogno di più abbonamenti
Negli ultimi anni gli abbonamenti si sono imposti come modello di pagamento per il software, in contrapposizione rispetto l'acquisto di una licenza (con pagamento una tantum). In generale, l'impressione è che gli utenti non abbiano apprezzato il passaggio a questa forma di monetizzazione, che sul lungo termine finisce per essere sempre più costosa del singolo acquisto.
Ma se già gli abbonamenti non sono ben visti come forma di pagamento per il software, personalmente sopporto ancor meno gli abbonamenti in forma all you can download.
Nonostante i software di ottima qualità inclusi nell'abbonamento, dopo il pagamento del primo mese mi sono trovato ad avere una sorta di repulsione verso l'uso dei software per cui avevo pagato. Da un lato, mi forzavo a utilizzare un'app inclusa nella sottoscrizione piuttosto che un'altra analoga (ad esempio, MonAi per la gestione delle finanze) per dare un senso all'abbonamento, dall'altro ogni volta che usavo un'app pensavo che mi sarei vincolato per sempre alla spesa di 9,99€ al mese, che non sono affatto pochi.
A conti fatti, per me non ne vale la pena: è un discorso assolutamente personale e non escludo che possano esserci utenti che si troverebbero a risparmiare con un abbonamento unico, ma credo che per la maggior parte delle persone non sia così.
D'altra parte, ci troviamo in un momento storico in cui siamo sommersi dagli abbonamenti, e non solo per le app: ma se per contenuti come musica, film e serie TV la formula "all you can eat" si è largamente imposta ed è ormai molto difficile immaginare di acquistare tutti i singoli contenuti di cui fruiamo, per il sofware non è affatto così.
Sul software la varietà non paga
D'altra parte, credo ci sia una differenza fondamentale tra gli abbonamenti a piattaforme per la musica, per i film e le serie e anche i videogiochi.
In tutti questi casi, la varietà paga: una volta finita di guardare una serie TV o completato un videogioco, andrò subito alla ricerca di altro con cui passare il tempo. Ma per le app non è così: con i software (specialmente quelli proposti da Setapp, che sono soprattutto app di produttività e lavorative) non c'è una "fine", un momento in cui dovrò necessariamente passare ad altro.
Anzi, un buon software più dura e meglio è: finché un'app fa tutto quel di cui ho bisogno, non avrò mai interesse a cambiarla, anche perché cambiare vuol dire anche imparare a usare qualcosa di diverso. Inoltre, a differenza di quanto avviene con film, musica o videogiochi, sul software non c'è una spinta "culturale" verso la novità: posso guardare una nuova serie TV incuriosito dalle opinioni di un amico, ma è molto più difficile che installi una nuova app di produttività mosso dalla curiosità.
Proprio per questo, nonostante tutti gli ottimi software che include in un unico abbonamento, temo che Setapp non avrà grande successo: felice (per loro) di sbagliarmi, ma credo che alla lunga tutti si renderanno conto che ha molto più senso acquistare le licenze delle singole app che usano davvero, piuttosto che abbonarsi a una manciata di software con una formula "all you can download" che temo abbia poco da offrire al settore del software.