Il Reddito di Cittadinanza è stato oggetto di grande dibattito, in quanto rappresentava una promessa elettorale dell’attuale governo. Tuttavia, è stato deciso di abbandonare questa forma di assistenzialismo economico, poiché ha creato diversi problemi nella ricerca di lavoro da parte dei cittadini. Inoltre, anche la pensione di cittadinanza verrà dismessa dal 1° gennaio 2024 e sostituita dall’assegno di inclusione.
L’assegno di inclusione è una nuova forma alternativa al reddito di cittadinanza, ma presenta alcune differenze sostanziali. A partire dal 1° gennaio 2024, la pensione di cittadinanza diventerà assegno di inclusione. Ma cosa cambia con questa nuova forma?
La pensione di cittadinanza era semplicemente la stessa forma di reddito applicata a persone con disabilità e persone di età pari o superiore ai 60 anni. A partire dal 2024, questa è stata inclusa nell’assegno di inclusione, così come è avvenuto per il reddito di cittadinanza.
Dato che la struttura è simile, è probabile che chi ha avuto diritto al reddito/pensione di cittadinanza nel 2023 possa richiedere anche l’assegno di inclusione. Per ottenere l’assegno di inclusione, è necessario soddisfare determinati requisiti. Ad esempio, nel nucleo familiare deve esserci almeno una persona con più di 60 anni, l’ISEE aggiornato non deve superare i 9.360 euro, e il reddito del gruppo familiare non deve superare i 6.000 euro (o 7.560 euro se vi sono disabili nel nucleo familiare).
Come per il reddito/pensione di cittadinanza, anche per l’assegno di inclusione viene fornita una carta speciale per i pagamenti dei beni di prima necessità, come cibo. È inoltre consentito prelevare fino a 100 euro al mese. La quantità di denaro ricevuta mensilmente dipende dalle condizioni lavorative e strutturali del nucleo familiare, e può variare da 40 a 500 euro al mese di base. A partire dai 60 anni di età, non è richiesta la firma che impone l’accettazione di un contratto di lavoro, mentre per i richiedenti tra i 18 ei 59 anni questa firma è obbligatoria.
L’assegno di inclusione ha una durata di 18 mesi consecutivi. Una volta terminato questo periodo, se i requisiti sono ancora soddisfatti, è possibile richiedere nuovamente l’assegno.
In conclusione, il reddito di cittadinanza è stato abbandonato e sostituito dall’assegno di inclusione. Questo cambiamento è stato effettuato per risolvere i problemi legati all’occupazione dei cittadini. La pensione di cittadinanza, dal 1° gennaio 2024, diventerà assegno di inclusione, con delle differenze sostanziali rispetto alla forma precedente. Chi ha avuto diritto al reddito/pensione di cittadinanza nel 2023 potrà probabilmente richiedere anche l’assegno di inclusione, purché siano soddisfatti i requisiti stabiliti.
Continua a leggere su MediaTurkey: Addio alla pensione di cittadinanza: ecco cosa succede