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Sulla scia, probabilmente, della rimozione da parte di Google delle app di calcio in streaming illegale dal Play Store, Massimiliano Capitanio ha puntato il dito contro coloro che alimentano il "mercato nero" dello streaming. Il mercato, qualsiasi mercato, ha alcuni principi semplici e chiari: se c'è l'offerta significa che c'è domanda, per ridurre la prima bisogna intervenire sull'ultima. Come intaccare dunque la domanda?
Capitanio una soluzione ce l'ha, la definisce "impopolare" ma "necessaria": multe a chi finanzia e usufruisce del pezzotto, agli "utenti delle applicazioni facilmente scaricabili dagli store #Android ed #Apple ma anche dai portali #Amazon, gli utenti dei tanti siti facilmente raggiungibili dai motori di ricerca (che ancora non collaborano come dovrebbero)", scrive su LinkedIn il Commissario Agcom.
Forse non è ancora chiaro - avverte - che, a breve, arriveranno sanzioni da 150 a 5000 euro, e questo, come per tutte le multe, è un passaggio che si vorrebbe evitare ma che si è reso necessario, anche perché chi fa business illegalmente sta facendo credere agli ignari utenti che non succederà nulla (utente avvisato...).
Il Commissario ha anche commentato la notizia per cui in Spagna ci si muove nella stessa direzione contro lo streaming illegale: "Un fronte comune in Europa non può che far bene", ha scritto.