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La prima Developer Preview di Android 13 è disponibile da poco più di un mese. Un assaggio che Google concede da anni a sviluppatori e curiosi di quel che sarà la prossima major release del robottino, da un lato per permettere ai primi di familiarizzare con il nuovo sistema in modo da adeguare le app e, magari, farsi venire qualche idea inedita, dall'altro per concedere ai secondi di scoprire passo passo le novità che Google introduce con ciascuna Developer Preview.
Novità che non si finisce mai di annotare. Nei giorni scorsi vi abbiamo proposto una ricca panoramica su quelle che erano sfuggite alle analisi preliminari, adesso interviene su Twitter l'attento Mishaal Rahman per portarne alla luce un'altra. Riguarda gli screen saver che possono essere impostati mentre lo smartphone è inattivo su un dock o in ricarica. Google avrebbe in mente di introdurre su Android 13 la possibilità di arricchire gli screen saver con le complicazioni.
Il condizionale è dovuto a due considerazioni almeno: ciò che viene introdotto nelle Developer Preview, che di fatto rappresentano delle release alfa, non è detto che venga confermato nelle successive fino ad approdare sulla release finale del sistema operativo, e in secondo luogo lo stesso Rahman ha avuto qualche difficoltà a testare le complicazioni, ma ha promesso di lavorarci su per mostrarcele all'opera.
C' LA VOCE, MA PER ADESSO CI SI DEVE LIMITARE AL CODICE DELLA DP
Insomma, sulla base di quanto sappiamo per il momento c'è l'opzione per attivarle - vedi lo screenshot sopra - ma mancano le complicazioni, che di fatto dovrebbero essere analoghe a quelle di Wear OS o watchOS di Apple, costituendo così delle informazioni aggiuntive che l'utente può decidere di sovrapporre ad un quadrante (in questo caso a uno screen saver). Quelle previste, almeno allo stato attuale, per Android 13 riguarderebbero:
- qualità dell'aria
- informazioni su cast (riferimento a Chromecast?)
- previsioni meteo
- data e ora
È tutto ciò che sappiamo al momento, in attesa che arrivino evoluzioni già nei prossimi giorni che ci consentano di capire meglio ciò che ha in mente Google.
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