Anteprima Diablo 4: promette bene, ma è ancora presto per emozionarsi

1 year ago 115

Questo fine settimana Blizzard ha dato l'opportunità di provare con mano un primo assaggio di Diablo 4, il tanto atteso quarto capitolo di uno degli Action RPG più celebri e apprezzati di sempre. In realtà quello di questo weekend era un vero e proprio accesso anticipato all'open beta dedicato a chi ha dato fiducia al gioco pre-ordinandolo prima dell'uscita, prevista al momento per il 6 giugno 2023. Da venerdì 24 marzo ci sarà l'open beta vera e propria, un'opportunità ghiotta soprattutto per chi è in dubbio e magari per chi è rimasto deluso da Diablo 3.

Certo è che se i server hanno retto male venerdì scorso con gli accessi anticipati riservati solo a chi aveva un codice da riscattare, quando ci sarà l'open beta aperta a tutti c'è da aspettarsi di trovarsi di fronte a code infinite ed eventuali instabilità dei server. In ogni caso, questi weekend di prova servono anche a saggiare questo genere di problematiche, e siamo sicuri che Blizzard ne farà tesoro.

Ma torniamo a noi: com'è Diablo 4? Sono passati 11 anni da Diablo 3, un capitolo che ha superato i 30 milioni di copie vendute nonostante le critiche, spesso feroci, della fanbase più affezionata ai primi due. Le aspettative quindi sono molte, e la speranza dei fan è che si torni proprio alle atmosfere del 2° capitolo. E fortunatamente le atmosfere sono uno dei grossi punti di forza di Diablo 4, anche se l'accesso anticipato offre ancora molto poco per farsi un'idea vera e propria di tutto ciò che il nuovo Action RPG ha da offrire.

Le atmosfere e la cura nel dettaglio

La verità è che le atmosfere di Diablo 4 e la cura impressa nelle ambientazioni erano cose che avevamo già avuto modo di apprezzare nei filmati rilasciati da Blizzard e nelle anteprime di mesi e mesi fa. Provarle con mano però fa comunque un certo effetto. Il gioco abbraccia ulteriormente il 3D, sfruttando ancora di più la telecamera per aggiungere drammaticità alle scene chiave e per permetterci di apprezzare scorci che solitamente la visuale isometrica non riesce a offrire.

Si fa uso dello zoom per esaltare determinate zone più ampie, e durante i dialoghi che hanno maggior rilevanza con la trama la telecamera sposa una visuale in terza persona che ci permette di apprezzare il character design. A tal proposito, il nostro personaggio, personalizzabile con un editor sufficientemente ricco di dettagli e varianti, diventa sempre più protagonista degli eventi proprio grazie a questi frangenti di gioco.

E se già Diablo 3 non ero certo avaro di dettagli, con il 4 si è fatto ulteriori passi in avanti. A sorprendere è la cura con cui sono generati i terreni di gioco. Ci si sente ancora più proiettati a Sanctuarium, una terra sempre più sconvolta dall'Eterno Conflitto le cui distese e città sono stravolte e sempre più decadenti. Le Vette Frantumate, la zona di partenza dove si svolge l'accesso anticipato, è un territorio estremamente difficile da rappresentare.

La neve è protagonista di questa regione a tutti gli effetti, e scadere nel banale o nel monotono era facile. La realtà dei fatti è diversa: ci troviamo sì a camminare su ampi strati di neve, tant'è che lasciamo orme evidenti a riconferma della cura nel dettaglio, ma queste distese si alternano a fiumi, terreni pieni di fango dove la neve si è oramai sciolta, ghiacciai e steppa. È come al solito difficile soffermarsi nel bel mezzo dell'azione ad ammirare la cura che è stata impressa al tutto, ed è anche per questo che giocando ho cercato di scattare quanti più screenshot possibile, in modo da godermi con calma il tutto.

Ciò che contribuisce alla creazione di atmosfere ancora più cupe e calzanti è senza dubbio il nuovo sistema di illuminazione dinamico che fa ancora più uso di ombre e di luci tenui e ben localizzate. Tutte cose che si notano meglio nelle ambientazioni al chiuso, che siano dungeon, strutture nelle città o altre tipologie di location che non siano appunto all'aperto.

Lo spaccato di Sanctuarium che si vede nell'accesso anticipato ha ben poco di sgargiante, fumettoso o di particolarmente invitante. E badate bene, quest'ultimo punto è un pregio, non un difetto. Quando vi trovate di fronte a corpi smembrati, interiora e pozze di sangue già all'inizio del gioco potreste farvi un'idea di ciò che vi potrebbe aspettare verso la fine dell'esperienza.

Molto belle anche le interazioni del personaggio con gli ambienti e i nemici. Durante i combattimenti ci sono più elementi che tendono a essere distrutti nella furia degli attacchi, e ci sono anche interazioni che dipendono dalla tipologia di attacco portato. Attacchi di fuoco bruciano le nostre vittime e attacchi basati sui fulmini invece li folgorano, mentre il Barbaro quando porta attacchi con il martello tende a schiacciare le sue vittime lasciando nient'altro che una pozza di sangue ai suoi piedi. In un vecchio articolo in cui vi parlavo delle novità che avrebbero fatto il loro debutto in Diablo 4 avevo fatto cenno anche alla maggior verticalità dei livelli.

Ecco, non aspettatevi niente di particolare. Ogni tanto si scalano pareti rocciose, ci si abbassa per superare ostacoli o si passa da strettoie, ma si tratta di mere animazioni che nulla aggiungono al gameplay.

Sì, ma il gameplay?

Atmosfere e grafica hanno fatto senza dubbio dei notevoli passi in avanti, ma si può dire lo stesso del gameplay? È ancora presto per dirlo, ma la risposta a questa domanda potrebbe anche essere no. Diablo 4 mantiene intatta la sua natura di Action RPG. Se avete giocato i precedenti vi troverete a casa in men che non si dica. Su PC si usa il mouse per spostare il personaggio e attaccare, con i due pulsanti principali adibiti agli attacchi principali (o a qualsiasi altra abilità vogliate) e le 4 classiche abilità abbinate ai tasti 1, 2, 3 e 4. Il fatto che siano 4 le abilità non è un caso: che vi piaccia o meno Diablo 4 è un gioco pensato anche per console, e anzi, ci sta che per stabilità ed esperienza complessiva proprio su PS5 e Xbox Series X|S il gioco tenda a dare il meglio di sé.

In quest'ottica, le 4 abilità si usano con i 4 tasti funzione dei controller, senza complicare troppo le cose e obbligando allo stesso tempo il giocatore a scegliere accuratamente le sue mosse. E a dirla tutta mi sono anche pentito di non aver richiesto a Blizzard una chiave di gioco per PS5. Per quanto sono sicuro che lo giocherò tutto su PC, durante l'accesso anticipato sulle console il gioco permette anche la cooperativa locale. È sufficiente che il secondo giocatore abbia il suo account Battle.net e della console a portata di mano per effettuare il login e iniziare a massacrare demoni in coppia sullo stesso schermo.

Sto divagando, ma il succo del discorso è che le meccaniche di gioco sono quelle che già conoscete. Ovviamente le novità non mancano. Le classi sono state ripensate da zero, e anche quelle con cui pensate di avere dimestichezza hanno dinamiche nuove di zecca.

Il barbaro ad esempio brandisce 4 armi. Non contemporaneamente, è ovvio, ma ne portate con voi 4 in modo da usare più tipologie di abilità. Avrete con voi due armi a una mano (spade o accette tendenzialmente), più due armi a due mani, una contundente (martello o mazza) e una tagliente o a punta (ascia, picca e simili). Sento già le imprecazioni di chi vorrà costruire build di alto livello dovendo abbinarci ben 4 armi leggendarie, ma così è, che vi piaccia o meno. E come nei precedenti capitoli, il combattimento è un diesel: si parte piano, con poche cose e nemici contati, per poi scatenare attacchi sempre più devastanti su pletore di avversari.

Tutto questo sarebbe immerso in un open world ancora più vasto e interconnesso di quelli del passato, con qualcosa come 140 spedizioni da affrontare liberamente (quindi non per forza legate alla trama), boss mondiali che appaiono solo a orari predefiniti, cavalcature per esplorare il tutto più velocemente, missioni secondarie a profusione, PvP, contratti, roccaforti da liberare e tanto altro.

Cose che nell'accesso anticipato si apprezzeranno fino a un certo punto. Le impressioni generali sono quindi positive, ma è ancora presto per dire se ci troviamo di fronte a un ottimo nuovo capitolo o a un seguito che non fa altro che riproporre ciò che ha reso famosa la saga ampliando leggermente l'offerta videoludica.

E la trama?

Ecco, se il gameplay è la cosa su cui si può avere più dubbi (nel senso che potrebbe essere fin troppo simile al passato), la trama mi ha intrigato parecchio. Ed è anche la ragione per cui ho odiato giocare questo accesso anticipato: si interrompe sul più bello! Come se non bastasse, tendo ad affezionarmi ai personaggi che creo e alle loro vicissitudini in gioco, e l'idea di dover buttare tutto alle ortiche per ricominciare da capo a giugno mi fa un po' alterare. Tornando alla trama, il tutto ruota apparentemente intorno a Lilith.

Non si tratta di un demone qualsiasi: la Figlia dell'Odio è a tutti gli effetti la madre di Sanctuarium, e il suo scopo, dopo il risveglio a cui assistiamo nel meraviglioso filmato di apertura in CGI, non è chiaro a tutti gli effetti. Quello che sappiamo è che Lilith rappresenta una sorta di terza fazione, che non si schiera né con le forze del bene né con quelle del male. Certo è che non ci troviamo di fronte a una figura buona: le sue azioni sin dall'inizio sono tutt'altro che pacifiche, e il fatto che tutto ruoti attorno al sangue non fa certo promettere bene. Attorno a lei però ruotano altre figure ambigue: Inarius, un angelo caduto che contribui insieme a Lilith alla creazione di Sanctuarium e alla genesi dei Nephalem, e Rathma, suo figlio. In tutto questo si incastrano anche vari elementi della lore di Diablo visti nei precedenti capitoli, con nuovi personaggi, nuovi nemici e tanto da scoprire.

E secondo me in canna c'è anche qualche colpo di scena niente male.

Piattaforma di prova

Ho provato Diablo 4 su un Lenovo Legion 5 Pro, un laptop gaming del 2021 dotato di RTX 3070 Mobile. Il gioco non se l'è cavata affatto male con tutti i dettagli al massimo, anche se, per stabilizzare la beta, Blizzard ha disattivato l'impostazione "Alta" per le texture. In compenso c'è il DLSS di NVIDIA con i classici preset per qualità o prestazioni che permettono tranquillamente di raggiungere anche più di 150 fps. Ricordiamo i requisiti minimi PC comunque che non sono affatto esosi:

  • Sistema operativo: Windows 10 64-bit
  • Processore: Intel Core i5-2500K o AMD FX-8100
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Scheda grafica: NVIDIA GeForce GTX 660 o AMD Radeon R9 280
  • DirectX: Versione 12
  • Spazio di archiviazione: SSD con 45 GB di spazio disponibile
  • Rete: connessione a banda larga

Hype, ma con moderazione

A partire dalle 17:00 ora italiana del 24 marzo fino alle 21:00 del 27 marzo tutti avranno l'opportunità di provare con mano Diablo 4 e trovare conferma di quanto vi ho detto finora.

Aspettatevi code e disservizi, almeno il venerdì sera, l'afflusso sarà potenzialmente enorme. Comunque sia, per chi non lo volesse provare ma aspetta comunque con trepidazione l'arrivo del gioco a giugno, sappiate che Diablo 4 promette bene, ma che sulla carta, almeno l'esperienza di gioco nuda e cruda, non stravolgerà più di tanto quello che la saga offre da sempre. E non è necessariamente un male: c'è chi ci ha speso anni a giocare ai soliti capitoli, e i contenuti in questo nuovo esponente non mancheranno di certo! E voi avete provato l'accesso anticipato con mano? Cosa ne pensate del quarto capitolo di Diablo?

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