Apple e Google finiscono sotto accusa in Giappone per "abuso di posizione contrattuale superiore" nei rispettivi App Store e Play Store. La Japanese Fair Trade Commission (JFTC) ha avviato l'indagine un paio di anni fa, ed ora raccoglie i risultati in un report finale da cui si apprende che entrambe le società stanno portando avanti un modello di business contrario all'Antimonopoly Act (AMA) del Paese.
E non è nemmeno la prima volta che le due aziende americane vengono accusate di oligopolio e di comportamento anti-concorrenziale dagli organi istituzionali giapponesi: Apple ad esempio era stata accusata nel 2018 di violazioni all'AMA negli accordi "anti-consumatori" con gli operatori telefonici locali, tre anni dopo è stata aperta un'indagine sul presunto monopolio sul mercato dei sistemi operativi iOS e Android.
Il rapporto descrive come si potrebbero migliorare le condizioni del mercato, indicando come necessaria - ma per il momento non obbligatoria - l'apertura di store di terze parti. Un aspetto riguarda nello specifico i sistemi di pagamento in-app, tema ampiamente affrontato anche in Europa che ha portato ad una prima serie di modifiche - v. articoli a seguire a titolo di esempio.
Nella documentazione si trattano diversi temi, tutti incentrati sulla posizione dominante delle due società, dalla necessità di impedire "l'autopreferenza nel mercato delle app" sino alla rimozione degli ostacoli all'innovazione. Il report non ha valenza esecutiva e sarà consegnato al governo giapponese perché questo valuti l'adozione di eventuali azioni atte a proteggere il mercato.