Le note difficoltà patite da Foxconn a causa del Covid in Cina, e di riflesso da Apple, che hanno rallentato e in qualche momento anche fermato la produzione dei due iPhone 14 Pro a ridosso del periodo natalizio avranno delle conseguenze sui risultati finanziari di Apple del primo trimestre fiscale del 2023. Le vedremo in sostanza nei numeri che saranno comunicati a breve (non degli iPhone, Apple li tiene sempre per sé), ma gli analisti di UBS spiegano che saranno stemperati dagli effetti di un dollaro debole contro altre valute forti, come l'euro.
Un binomio di circostanze esterne in contrasto che finiranno quasi per annullarsi. Secondo gli analisti, Apple ha chiuso il trimestre con 79 milioni di iPhone spediti, meno del target di 80 milioni ma decisamente più delle previsioni peggiori fissate su 74 milioni di unità. Apple, se vogliamo, è stata fortunata. Sarà un po' meno rilevante il contributo della dea bendata invece sul 2023, che per UBS comunque non sarà l'anno della riscossa su un 2022 in chiaroscuro.
Si prevede infatti che Apple chiuda l'anno attuale con una flessione del 3% sul 2022 per numero di iPhone partiti dalle fabbriche alla volta di Apple Store e rivenditori, 232 milioni su un target di 238 milioni. L'istituto finanziario racconta che la previsione sarebbe potuta essere peggiore, se ad equilibrare il calo delle vendite nelle cosiddette economie sviluppate non venisse compensato almeno in parte dalla crescita delle vendite nelle cosiddette economie in sviluppo, tra le quali viene citata l'India (dove peraltro si vuole spostare buona parte della produzione degli iPhone).
La fortuna c'entra solo in parte, evidentemente Apple raccoglierà i frutti di un processo di consolidamento della propria presenza nelle economie emergenti avviato da tempo. Il report di UBS evidenzia come i clienti della Mela siano poco interessati ai modelli non Pro, o meglio come le fluttuazioni della disponibilità dei diversi modelli in gamma, che alle porte dell'inverno è stata piuttosto accentuata, abbiano influenzato poco le decisioni di acquisto. Malgrado di iPhone 14 Pro e 14 Pro Max nei negozi fisici e online ce ne fossero pochi, chi desiderava un Pro non ha ripiegato su un iPhone 14 o un 14 Plus: il 56% circa dei melafonini spediti negli Stati Uniti durante il trimestre era un modello Pro, secondo le stime.
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