Apple spiega perché non consente gli emulatori per PC su iOS. Più o meno

5 months ago 133

Sotto attacco da parte dell'antitrust negli Stati Uniti e obbligata a sottostare alle regole del DMA nell'Unione Europea, Apple quest'anno si è vista obbligata a fare alcune concessioni (sapete come togliere l'autorizzazione per scaricare le app su iPhone?).

Lo abbiamo visto negli scorsi mesi, con l'apertura agli emulatori per console retro e l'arrivo di sempre più marketplace di terze parti che consentono di installare le app al di fuori dell'App Store. Ma per quanto questa sia una buona notizia, non lasciatevi ingannare: è sempre Apple a decidere cosa possa o non possa essere pubblicato, e gli emulatori per PC non rientrano in questa categoria.

Cosa sono le "Notarization Review Guidelines"

Ma com'è possibile? Pubblicare su un marketplace di terze parti non dovrebbe eliminare la necessità di controllo da parte di Apple? No, è sempre Apple a stabilire le regole su quello che dev'essere installato sugli iPhone. 

E non stiamo parlando della Core Technology Fee, che prevede di dover corrispondere alla mela 0,50 euro per ogni installazione di app al di fuori dell'App Store che supera il milione di download.

Stiamo parlando proprio della possibilità o meno di pubblicarle. 

Questo perché ogni app per iPhone deve sottostare a delle regole, chiamate App Review Guidelines. Con l'introduzione dei marketplace di terze parti, Apple ha introdotto le Notarization Review Guidelines, ovvero le regole che consentono di ricevere una sorta di approvazione chiamata notarization. Queste ultime regole sono meno stringenti delle prime, ma nondimeno sono delle imposizioni piuttosto stringenti.

Potete vedere la differenza nella pagina dedicata sul sito di Apple dedicato agli sviluppatori, mettendo la spunta sulla destra alla voce Show Notarization Review Guidelines Only

Due casi di emulatori per PC respinti

Arriviamo ai casi specifici. Un paio di settimane fa abbiamo riportato la notizia dell'emulatore UTM SE, che secondo Apple non superava la regola 4.7 delle Apple Guidelines. Il problema è che la regola 4.7 non si applica alle Notarization Review Guidelines.

Adesso UTM ha aggiornato gli utenti, in quanto Apple li ha contattati e ha "chiarito che la notarization è stata respinta ai sensi della regola 2.5.2".

Stando a questa regola, che si applica in effetti alle Notarization Review Guidelines, le app non possono eseguire codice "che introduce o modifica le caratteristiche o le funzionalità dell'app, comprese altre app".

Update: Apple has reached out and clarified that the notarization was rejected under rule 2.5.2 and that 4.7 is an exception that only applies to App Store apps (but which UTM SE does not qualify for).

— UTM (@UTMapp) June 10, 2024

Apple poi spiega che la regola "4.7 è un'eccezione che si applica solo alle app dell'App Store (ma per le quali UTM SE non si qualifica)". Il che conferma grossomodo quello che abbiamo spiegato poche righe sopra, anche se non era quello che la casa della mela aveva dichiarato in prima battuta.

Quindi per Apple gli emulatori per PC non possono essere pubblicati neanche sui marketplace di terze parti perché infrangono la regola 2.5.2, che vale per tutte le app, sia su App Store che altri store. Bene, vediamo un altro caso

Chaoji Li ha provato a pubblicare iDOS 3, una nuova versione del popolare emulatore DOS, su App Store, ma è stato respinto. In questo caso gli è stato detto che violava la regola 4.7 in quanto l'app fornisce funzionalità di emulatore, ma non emula specificamente una console di gioco retrò.

Il problema è che poi quando lo sviluppatore ha chiesto quali modifiche avrebbe dovuto apportare per essere conforme, "non ne avevano idea", come ha confermato Li in un post sul suo blog, "né quando ho chiesto cosa fosse una console di gioco retrò"-

Lo sviluppatore ha concluso il post che il ragionamento sembra essere 'lo sappiamo quando lo vediamo". Non sappiamo se Li abbia piani di pubblicare il suo emulatore anche su marketplace di terze parti (sarebbe interessante vedere la risposta), ma è chiaro che anche con l'apertura agli altri store gli sviluppatori devono sottostare alle decisioni della casa di Cupertino.

Che ha deciso: qualunque sia il caso, sono consentiti solo gli emulatori di giochi. Qualcuno, a rischio di essere definito complottista, suggerisce che il motivo abbia a che fare con gli iPad.

Visto che iPadOS è stata appena dichiarata una piattaforma che deve sottostare alle regole del DMA e dovrà aprire agli store di terze parti come iOS, secondo questa teoria, dalle parti di Cupertino, questioni di sicurezza a parte, avrebbero paura che si possano usare i suoi potentissimi tablet come veri e propri PC.

Qualcosa che la mela si è sempre guardata bene dal fare per non cannibalizzare i Mac. 

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