Si torna a parlare di iMessage - Messaggi in italiano -, piattaforma di messaggistica istantanea di Apple molto diffusa tra i possessori di iPhone ma che negli anni ha generato anche discussioni ed è stata spesso presa ad esempio per rimarcare la chiusura dell'ecosistema di Cupertino. Più volte si è parlato in passato di un'apertura verso Android con il rilascio di una versione che potesse abbracciare anche il sistema operativo di Google, ma non se ne è mai fatto nulla, né probabilmente se ne farà in futuro. Perché ad Apple sta bene così, detta in poche parole.
ESCLUSIVIT E COLORI
Nonostante nel tempo ci siano stati miglioramenti comunicativi tra iMessage e il resto del mondo - vedasi il rapporto con Messaggi Google, ad esempio - è indubbio che la piattaforma di messaggistica di Apple rappresenti un servizio "esclusivo": è nato su iOS, e funziona solo su iOS. Chi ha un iPhone lo sa bene: chattare con un altro utente Apple è immediato, i messaggi passano dal web e vengono rappresentati da una bolla blu. E il povero amico Android? Semplice: può messaggiare tranquillamente sulla piattaforma, ma i suoi messaggi sono SMS tradizionali e vengono contrassegnati da una bolla verde.
Blu vs verde: c'è chi ha parlato addirittura di bullismo - bollismo? ... - perché con colori diversi dei messaggi si tende a "discriminare" chi l'iPhone non ce l'ha. Il caso è riemerso dopo la pubblicazione di un approfondimento da parte del Wall Street Journal, che ha ripreso i documenti dell'affaire Epic Games da cui emergono dettagli sul comportamento assunto da Apple nei riguardi di iMessage nel tempo. Si era addirittura pensato di aprirlo ad Android quando Google stava trattando l'acquisizione di WhatsApp, ma poi non se ne fece nulla e sappiamo bene come è andata a finire: è entrata in scena Facebook, e il management di Cupertino ha pensato fosse meglio mantenere la sua app di messaggistica come strumento di differenziazione. Esclusivo, appunto.
Elemento a cui Apple tiene, storicamente (ricordate i messaggi BlackBerry?). L'unica apertura la si è avuta di recente con FaceTime, che ora - seppur in un modo diverso tramite un link - "accetta" anche gli utenti Android. Troppo forte il richiamo alle videochiamate in tempo di pandemia, Apple si è dovuta adattare al mercato. Per il resto, sembra non cedere: il WSJ addirittura parla di "pressione per far parte del gruppo di testo blu": se non hai iPhone, non puoi chattare su iMessage con le bolle blu, e se non puoi farlo sei diverso. Sei verde.
DIFFERENZE E CONVENIENZE
Ma se da un lato la decisione di mantenere Messaggi solo su iOS è frutto di un'analisi prettamente economica - "spostare iMessage su Android ci danneggerebbe più che aiutarci", ha detto in passato Phil Schiller - dall'altro si è creata una sorta di separazione tra utenti blu e utenti verdi. Non c'è solo il colore a differenziarli: sulla stessa piattaforma, infatti, i primi hanno accesso a tutte le funzionalità - ad esempio, il destinatario vede quando il mittente sta scrivendo - mentre i secondi possono sfruttare la chat solo parzialmente.
"Pressione", si diceva in precedenza. A quanto pare è un problema più serio di quanto si possa pensare - assurdo, a voler dire, ma da prendere in considerazione viste le proporzioni che inizia ad avere soprattutto tra gli adolescenti. Molti studenti intervistati negli Stati Uniti hanno rivelato di temere di essere tagliati fuori dalla cerchia di amicizie se i loro messaggi continuano ad essere mostrati all'interno delle fatidiche bolle verdi.
Apple continua a rimandare al mittente le accuse: "I nostri messaggi [blu] proteggono la privacy e sono crittografati", dicono da Cupertino. Ma c'è chi non la pensa così, tra cui Hiroshi Lockheimer, SVP di Google, che su Twitter ha scritto che "il blocco di iMessage di Apple è una strategia documentata". Addirittura parla di "bullismo per vendere prodotti", ricordando che oggi "esistono standard per risolvere questo problema".
Apple’s iMessage lock-in is a documented strategy. Using peer pressure and bullying as a way to sell products is disingenuous for a company that has humanity and equity as a core part of its marketing. The standards exist today to fix this. https://t.co/MiQqMUOrgn
— Hiroshi Lockheimer (@lockheimer) January 8, 2022Quella di iMessage è una battaglia importante, perché il suo utilizzo è molto più diffuso di quanto non si possa pensare. Alcuni stratagemmi hanno aiutato Apple ad espanderlo tra i giovani: un esempio su tutti è Game Pigeon, gioco di terze parti disponibile su App Store che può essere fatto direttamente sulla piattaforma di messaggistica e che ha attirato centinaia di migliaia di giovani facendoli interloquire mentre giocano.
"Non so se è propaganda di Apple o semplicemente come una cosa tribale in-group vs out-group in corso, ma alla gente non sembra che piacciano molto le bolle di testo verdi e sembrano avere questa reazione negativa viscerale", spiega al WSJ una studentessa americana di 20 anni. A lei fanno eco tanti altri coetanei, che riportano prese in giro e... fine di storie amorose.
E pensare che il blu dei messaggi di Apple è nato quasi per caso, solo per migliorare il processo durante lo sviluppo iniziale della funzionalità, identificando con maggior facilità iMessage dagli altri formati di testo. Mai e poi mai l'azienda californiana avrebbe pensato che si sarebbe arrivati ad una battaglia di bolle colorate.