La notizia è stata diffusa dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Giorgio Fedele, dove spiega che tra le vittime del furto di dati ci possa essere anche la cartella clinica dell’ex superlatitante Matteo Messina Denaro.
A quasi otto giorni dall’inizio dell’attacco informatico alla ASL dell’Aquila, dopo la scadenza dell’ultimatum, i criminali informatici del gruppo “Monti” hanno pubblicato su un forum i primi 10 giga esfiltrati dal database della Asl1 potenzialmente riguardanti una platea di circa 300 mila cittadini.
La notizia è stata diffusa dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Giorgio Fedele, dove, spiega il consigliere, tra le vittime del furto di dati ci possa essere anche l’ex superlatitante Matteo Messina Denaro. Il boss di Cosa Nostra, affetto da un tumore al colon, è in carico all’azienda sanitaria in questione e in particolare al reparto oncologia dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila dove è stato trasportato peraltro lo scorso 1° marzo per una serie di controlli, in particolare una tac non presente all’interno della stanza infermeria realizzata all’interno del carcere di massima sicurezza di Preturo dove è recluso al 41 bis.
“Le pubblicazioni, ha spiegato Fedele sul suo profilo Facebook, confermerebbero le minacce degli hacker, con dati personali dei dipendenti, informazioni organizzative e amministrative, così come purtroppo dati sensibili di pazienti. Non è affatto escluso che tra il materiale sin qui trafugato vi siano anche quello relativo alle cartelle cliniche dei pazienti reclusi nel carcere di massima sicurezza, a partire da Messina Denaro”, spiega il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, che ieri si aspettava chiarezza dai vertici della regione. Risposte sul riscatto richiesto dagli hacker che hanno rivendicato l’attacco e soprattutto sulle procedure attivate per contrastarlo. Ma il governatore Marco Marsilio ha disertato l’incontro invocando un “doveroso riserbo” fino al termine delle indagini in corso quando verranno assunte le decisioni “in ordine alle eventuali responsabilità accertate”.
Attacco informatico ASL Aquila: radioterapia bloccata all’ospedale San Salvatore dell’Aquila
I consiglieri regionali del Pd Silvio Paolucci e Pierpaolo Pietrucci, nel pomeriggio di ieri, hanno lasciato i lavori della Commissione Sanità per andare nell’ospedale San Salvatore dell’Aquila e “verificare dal vivo le drammatiche problematiche causate dall’attacco hacker che ha messo fuori uso il sistema informatico e in ginocchio molti servizi e prestazioni sanitarie e per mostrare vicinanza ai medici e agli operatori”. I due dem hanno visitato il reparto di Oncologia incontrando il primario, Luciano Mutti, e scoprendo che è stata bloccata la radioterapia perché avviata da un sistema informatizzato.
“La situazione è molto grave, drammatica – dichiara Pietrucci – il tutto si sta consumando nella totale assenza della Regione che non interviene su un problema devastante per la salute dei cittadini. Gli ospedali sono al collasso e nessuna istituzione, nessun rappresentante della maggioranza di centrodestra si è presentato per rendersi conto della gravità della questione, portare conforto e supporto a medici e operatori. Va detto che la questione è molto seria perché non è garantito il diritto alle cure e quindi bisogna intervenire immediatamente”.
La sanità italiana bersagliata dai criminali informatici
La scorsa settimana il vice direttore generale dell’ACN Nunzia Ciardi, intervenendo a Itasec, aveva evidenziato come “la sanità rimane al momento uno dei settori più esposti agli attacchi cyber. Dal 2021 al 2022”, ha sottolineato Ciardi “si è registrato un aumento del 138% degli attacchi a infrastrutture critiche. La sanità, settore molto delicato, è uno dei settori più colpiti. Negli ultimi mesi l’Agenzia ha lavorato a fianco degli ospedali di Milano e Alessandria, della Asl di La Spezia, presi di mira dagli hacker. “Si tratta purtroppo – ha evidenziato – di un settore che sconta una mancanza di investimenti. Non c’è cultura per capire quanto sia importante investire per proteggere le nostre informazioni sensibili”.
Di seguito il riepilogo degli attacchi informatici ai servizi sanitari italiani negli ultimi 5 mesi:
- ASL Alessandria (Rivendicato da RagnarLocker)
- ASL La Spezia
- Ospedali Multimedica e San Giuseppe Milano (Rivendicato da Lockbit)
- Ospedale San Martino Genova
- ASL 1 – Avezzano Sulmona L’Aquila (Rivendicato da Monti)
- Lifenet Milano (Rivendicato da Bianlian)
- Aesculapius Farmaceutici (Rivendicato da RansomHouse)
- Hospital Service SpA (Rivendicato da RansomHouse)