Attivisti e giornalisti spiati: Amnesty International denuncia il governo serbo

3 weeks ago 42

Secondo Amnesty International, la polizia serba avrebbe messo in atto una sofisticata campagna di sorveglianza illegale contro giornalisti e oppositori politici del governo.

In quasi tutti i casi riscontrati dall'organizzazione, gli attivisti e i giornalisti coinvolti sarebbero stati arrestati con pretesti falsi, in modo da poter sequestrare e accedere illegalmente ai loro dispositivi utilizzando strumenti di hacking sviluppati dall’azienda israeliana Cellebrite. Amnesty accusa le autorità serbe di installare spyware, come il programma “Novispy”, per monitorare illegalmente le attività dei membri della società civile.

LE FINTE ACCUSE PER POTER HACKERARE I TELEFONI

Amnesty descrive uno schema inquietante: gli attivisti e i giornalisti vengono fermati con accuse generiche e sottoposti a test aggiuntivi — come analisi antidroga o valutazioni psicologiche — che allungano il tempo di detenzione. Questo permette alla polizia di avere accesso ai loro telefoni per ore, durante le quali vengono utilizzati strumenti come Cellebrite per sbloccare i dispositivi e installare spyware. In alcuni casi, le autorità hanno sfruttato una vulnerabilità di Qualcomm (già corretta) per compromettere gli smartphone Android.

Un esempio eclatante è quello di Slaviša Milanov, vicecaporedattore del giornale serbo FAR. Fermato insieme a un collega, le autorità hanno confiscato i loro telefoni. Quando i dispositivi sono stati restituiti, i giornalisti hanno notato anomalie: il Wi-Fi e i dati erano stati disattivati, alcune app consumavano molta più energia del solito e, soprattutto, era presente software sospetto. Milanov riferisce che la polizia è riuscita a estrarre 1,6 GB di dati senza che lui fornisse la password.

CELLEBRITE SI SMARCA:

Nel frattempo, Victor Cooper, direttore senior di Cellebrite, ha dichiarato ad Amnesty che i prodotti dell’azienda sono concessi in licenza solo per usi legittimi, come indagini con mandato o procedimenti legali approvati. Cooper ha aggiunto che Cellebrite sta indagando sull’uso improprio dei suoi strumenti e che potrebbe imporre sanzioni alle agenzie coinvolte.

Amnesty International ha condannato fermamente queste pratiche, chiedendo al governo serbo di porre fine all’utilizzo di spyware contro giornalisti e attivisti, accusando apertamente il governo violare i diritti umani.

Le autorità serbe devono smettere di utilizzare software spia altamente invasivi, fornire rimedi efficaci alle vittime di sorveglianza mirata illegale e assicurare che i responsabili di tali violazioni rispondano delle loro azioni. Anche Cellebrite e altre aziende di analisi forense digitale devono condurre un'adeguata due diligence per garantire che i loro prodotti non vengano utilizzati in modo da contribuire a violazioni dei diritti umani

recita il comunicato dell'organizzazione.


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