Gli utenti in possesso di un dispositivo Samsung della gamma Galaxy possono ora godere delle funzionalità d'intelligenza artificiale offerte Bing AI grazie all'integrazione con Microsoft SwiftKey. Il team di SwiftKey ha annunciato che l'aggiornamento è ora disponibile per gli utenti in possesso di uno dei terminali Samsung supportati.
Chi volesse provare dovrà dotarsi dell'ultima versione di SwiftKey, la 9.10.11.10, che proprio in queste ore sta venendo rilasciata a scaglioni. Non preoccupatevi se non vedere l'aggiornamento, poiché potrebbe essere questione di ore o di pochi giorni al massimo.
Grazie alla novità la tecnologia sviluppata da OpenAI assieme a Microsoft viene ora aggiunta alla tastiera SwiftKey integrata nella One UI di Samsung. Di fatto per gli utenti non interessati cambia poco Bing AI, soprattutto se non si è avvezzi all'utilizzo della tastiera SwiftKey e si tende a utilizzare primariamente la tastiera di Samsung.
Per quelli interessati, è bene ricordare che la tecnologia di intelligenza artificiale si integra con la tastiera con tre principali interazioni: Ricerca, Chat e Tono. Le spieghiamo brevemente.
- Ricerca: utilizzando Bing AI Search è possibile eseguire rapidamente ricerche sul Web senza cambiare app.
- Chat: gli utenti possono accedere a Bing per domande più dettagliate e ottenere suggerimenti più precisi.
- Tono: con questa funzione è possibile comunicare in modo più efficace utilizzando Bing AI per personalizzare il testo e riformularne il tono in base a ciò che la situazione richiede.
L'introduzione di Bing AI è un evento degno di nota, in primis perché essendo parte di SwiftKey, diventa di fatto un'installazione di sistema in tuti i dispositivi Samsung Galaxy più recenti. C'è poi da considerare che Microsoft è così riuscita a battere sul tempo Bard di Google, e come se non bastasse gira voce che Samsung stia anche valutando la possibilità di sostituire il motore di ricerca Google come opzione predefinita, a favore di Bing. Sono solo ipotesi e resta da capire quali accordi ci siano tra Google e Samsung, ma è comunque un campanello d'allarme che dovrà essere tenuto in considerazione da Big G.