BlackBerry ha annunciato la separazione delle sue attività in due business separati. La società canadese guidata dal CEO John Chen prosegue così il suo processo di profonda revisione strategica del portafoglio e trasformerà le unità IoT e Cybersecurity "in due entità gestite in modo indipendente". La decisione è stata presa di comune accordo tra il Consiglio di Amministrazione e i consulenti Morgan Stanley e Perella Weinberg Partners.
Il Consiglio e il management ritengono che la separazione delle nostre attività principali migliorerà la nostra capacità di creare valore per tutti i nostri portatori di interesse. Sia il business IoT che quello Cyber dispongono di tecnologie e talenti leader e affrontano opportunità di mercato ampie e crescenti. Questa nuova struttura proposta aumenterà ancora di più sia la loro agilità operativa sia la capacità di concentrarsi sulla fornitura di soluzioni eccezionali ai loro clienti - John Chen, CEO di BlackBerry
PI VALORE AGLI AZIONISTI
L'obiettivo della società di Waterloo è di incrementare il valore per gli azionisti, e la separazione delle attività viene considerata la strada ottimale per il suo perseguimento. Per il business IoT (automotive incluso) è previsto il lancio di una IPO nel corso della prima metà del prossimo anno fiscale: ciò metterà gli azionisti in una posizione ottimale per effettuare una valutazione più corretta e puntuale delle prestazioni e delle attività, le due aziende separate avranno contestualmente l'opportunità di portare avanti le rispettive strategie nel modo migliore possibile.
In questi mesi BlackBerry ha continuato a vendere i suoi brevetti non essenziali e le domande di brevetto a Malikie Innovations Limited, nuova filiale di Key Patent Innovations Limited.
John Chen è riuscito in questi anni a ridare vita ad un'azienda che molti davano già per morta: il suo doloroso processo di revisione ha portato nel 2016 all'accordo di licenza con TCL per la progettazione, produzione e vendita di smartphone. Partnership che quattro anni dopo è stata interrotta, decretando l'uscita dello storico brand dal mercato dei dispositivi mobile. C'è stato poi il tentativo di OnwardMobility, ma ormai era troppo tardi: pandemia e crisi dei chip hanno dato il colpo finale alle speranze di un ritorno del brand sul mercato smartphone.