Il sei giugno del 2014, su un repository GitHub chiamato Kubernetes, un commit dal titolo piuttosto banale, “First commit“, segnava in realtà l’avvio di uno dei progetti più dominanti della storia dell’informatica nell’ambito delle applicazioni erogate da container.
Dieci anni dopo, con pieno e legittimo diritto, il progetto Kubernetes festeggia questo importante traguardo, forte di una crescita costante nel tempo che oggi, puramente per ragioni fisiologiche, appare forse meno evidente, ma che è certificata dalle attività del progetto, il cui entusiasmo traspare dalla foto condivisa per la celebrazione:
Il primo commit aveva 250 file e 47.501 righe di codice go. Dieci anni dopo a lavorare a questo progetto ci sono 88.000 contributori, 8.000 aziende sparse per 44 paesi.
Numeri esorbitanti, se si pensa poi di estenderli a tutto l’ecosistema della Cloud Native Computing Foundation (CNCF), che conta oltre 200 progetti con più di 240.000 contributori.
Il post celebrativo racconta un poco di storia relativa al progetto, gli inizi all’interno di Google, dove il progetto si chiamava Borg (sì, fan di Star Trek, il nome si riferisce proprio ai replicanti che erano tutti uno, come i container, per cui la resistenza era futile) ed il passaggio ad una tecnologia completamente open-source, con una fondazione dedicata che ne preservasse la natura libera, la CNCF per l’appunto.
E nella narrazione emergono i pochissimi compromessi presi per far sì che la tecnologia si evolvesse verso il meglio, l’ultimo dei quali lo abbiamo raccontato in concomitanza con l’uscita della v1.30, che ha visto la più grande migrazione nella storia di Kubernetes, con le integrazioni ai cloud provider diventate plugin esterni.
Un progetto in costante movimento, con le sue tre release annuali e le sue decine di prodotti di classe enterprise da esso derivate (perché lo sapete tutti che OpenShift è semplicemente una distribuzione di Kubernetes, vero?).
Insomma, trovare altri progetti simili per impatto e presenza nel mondo informatico attuale è davvero difficile, in realtà solo il Kernel Linux, di cui ovviamente Kubernetes è una tecnologia nativa, potrebbe rivaleggiare, poiché come racconta questo articolo Kubernetes è a tutti gli effetti il secondo più grande progetto open-source al mondo per numeri:
- 88.474 contributori
- 15.121 code committers
- 4.228.347 contribuzioni
- 158.530 issue
- 311.787 pull request
Da far girare la testa!
Buon compleanno K8s, cento di questi giorni!
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.