Il calcio è lo sport più popolare del mondo e non sorprende che da quando esistono i videogiochi sono stati innumerevoli i titoli pronti ad essere sviscerati a colpi di gamepad. Indubbiamente, le serie più famose sono ancora oggi quelle di FIFA e PES, che hanno subito trasformazioni importanti proprio di recente. Alcuni specifici capitoli, però, sono rimasti maggiormente nel cuore degli appassionati. Come non ricordare allora l’iconico FIFA ’98? In vista dei Mondiali di Francia la febbre del pallone crebbe a dismisura e quella versione di FIFA fu evidentemente la prima a riscuotere un certo apprezzamento, venendo divorata dai gamer sia su console sia su pc, dando così il via a quella che sarebbe diventata una vera e propria moda.
Per quanto riguarda Pro Evolution Soccer, pietra miliare della storia della Konami fu rappresentata senza pericolo di smentita da PES 6, uno dei giochi più diffusi in assoluto per PlayStation 2. La giocabilità non aveva eguali, le azioni risultavano sempre fluidi e divertenti. Talvolta bastava indovinare un singolo filtrante per ribaltare le sorti della partita. A determinare la popolarità di questo capitolo, però, fu anche il comparto musicale. Alla fin fine le differenze tecniche con i titoli subito precedenti e subito successivi non erano così notevoli, ma PES 6 trovò, forse casualmente, l’amalgama giusta per essere ricordato molto più facilmente rispetto agli altri.
Chi è più in là con gli anni e avrà passato serate intere nelle sale giochi rammenterà probabilmente Virtua Striker, il cabinato della SEGA che rappresentava i calciatori con una rivoluzionaria grafica in 3D. Chi era più sedentario e preferiva giocare da computer senza impegnarsi troppo nell’azzeccare le combinazioni dei tasti, invece, avrà sicuramente apprezzato PC Calcio, il più famoso dei videogiochi manageriali sul mondo del pallone. Per la prima volta i gamer potevano curare anche gli aspetti societari delle loro squadre e dar vita a trasferimenti improbabili, che mai si sarebbero potuti verificare nella realtà. Ogni partita poteva essere dunque diversa dall’altra, in quanto la carriera era personalizzabile sotto ogni punto di vista.
Andando a ritroso è possibile individuare anche un titolo simbolico dell’epoca degli 8 bit. Si tratta di Nintendo World Cup, uno dei titoli di punta per il NES, tanto che talvolta veniva incluso in bundle con il primo Super Mario Bros. e il celebre Tetris. Date le limitazioni tecniche del tempo, i giocatori in campo erano solo 6 per squadra. Si poteva giocare solo con le squadre nazionali e ogni compagine poteva eseguire uno speciale tiro segreto. La chicca del gioco non risiedeva nella possibilità di scegliere anche campi rocciosi o ghiacciati, ma nel multiplayer a 4 giocatori: qualcosa di davvero rivoluzionario per gli inizi degli anni ’90. Nintendo World Cup uscì anche per Game Boy vedendo accrescere ulteriormente la propria fama. Tuttavia, si trattava solo di una mera conversione e non poteva offrire al giocatore i colori sgargianti del titolo principale per console.
Oggi l’interesse dei giovani verso i videogiochi calcistici è ancora piuttosto sentito, tanto che intorno a certi titoli sono sorte negli anni delle serie competizioni professionistiche. Il mondo del pallone viene vissuto anche lontano dal vero rettangolo verde: c’è sempre un discreto interesse per le cifre delle scommesse sportive online poiché gli italiani sono tra i più grandi appassionati di schedine, ma anche attività collaterali come il Fantacalcio sono molto diffuse. Un videogioco sul calcio, però, rappresenta pur sempre il più classico dei passatempi per chi ama lo sport e nel contempo la realtà videoludica.