Il risparmio postale è qualcosa che rientra tra le forme di investimento più longeve del piccolo risparmiatore: la capillarità dell’intermediario e la fiducia nella controparte sono soltanto due dei tanti elementi che ne hanno sostenuto l’affermazione nei diversi decenni. Si tratta di una popolarità che misura direttamente tramite l’impressionante novero di sottoscrizioni di buoni fruttiferi (BFP) e tramite i libretti di risparmio postali. Ma come possiamo sapere se abbiamo un buono fruttifero postale intestato o cointestato che sia?
Nel loro insieme questi due prodotti assolvono al meglio tutte le esigenze prime del piccolo risparmiatore. Questo vuol dire disporre di un salvadanaio nel primo caso (cosa considerata ancora oggi anche molto redditizio) e di uno strumento di investimento nel secondo. Sia negli anni passati che ai nostri giorni avviene che spesso i BFP vengano cointestati tra due o più membri che fanno parte dello stesso nucleo familiare come ad esempio accade tra marito e moglie o magari tra figli e genitori e ancora tra un nipote e nonni o zii che siano avanti negli anni.
Altre volte capita anche di intestare questi titoli ai propri figli e nipoti in gioventù o in tenere età. Negli anni scorsi, i buoni fruttiferi postali erano anche un ottimo regalo da parte dei genitori e dei nonni ai nuovi arrivati e venivano regalati in occasioni importanti quali battesimi, primi compleanni o anche circostanze particolari. Quanto detto, sotto certi aspetti, è rimasto quasi immutato rispetto al passato, anche per ragioni di rendimenti.
Buoni fruttiferi postali: quanti cointestatari ci possono essere?
Le attuali disposizioni ci impongono il numero 4 come massimo di cointestatari, sempre con la facoltà di rimborso disgiunto per ognuno di essi. Tuttavia, tale facoltà può comunque essere esclusa all’atto della sottoscrizione del titolo. Inoltre è anche bene ricordare che non sono ammesse le contestazioni intermedie tra i minorenni e maggiorenni né tantomeno tra 2 o più soggetti di età inferiore ai 18.
Spesse volte capita di nutrire dei dubbi per nulla indifferenti sul fatto se si è o meno intestatari o cointestatari e in tal caso la strada da percorrere è davvero molto semplice in quanto è sufficiente presentare un’apposita domanda presso un qualunque sportello postale tesa ad appurare l’esistenza oppure no di buoni fruttiferi a proprio carico. E’ chiaro che, nel frattempo, si spera che ce ne siano altri prescritti. Di contro però sarebbe opportuno fornire quante più informazioni possibili per poter, così, agevolare il lavoro di ricerca dell’ufficio postale coinvolto in quella ricerca.