Clubhouse, i tempi sono decisamente cambiati: "reset totale" e tagli in arrivo

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Clubhouse, i tempi sono decisamente cambiati: "reset totale" e tagli in arrivo

28 Aprile 2023 4

Esattamente un paio di anni fa, proprio in questo periodo, non passava giorno che non si parlasse di Clubhouse, il social network tutto basato sulla voce che in pochissimi mesi, complice anche il lockdown dovuto alla pandemia, era riuscito a catalizzare l'attenzione mediatica e a raggiungere milioni di download.

UN SUCCESSO DOPATO DALLA PANDEMIA

Nonostante fosse stata inizialmente disponibile solo su iOS, probabilmente anche questo un fattore che contribuì a renderla più "esclusiva", Clubhouse rappresentava evidentemente una minaccia per gli altri social network tanto che fu subito imitata da FaceBook, Twitter e Spotify che aggiunsero delle funzionalità simili alle loro app.

Grazie a questo rapido successo, anche la sua valutazione arrivò a toccare circa 4 miliardi di dollari, i fondatori di Clubhouse sembra che non abbiano mai preso in considerazione l'idea di vendere. L'intenzione era quella di crescere e mettersi al pari di altri social network, magari iniziando a "snaturarsi" integrano anche altre funzioni non necessariamente vocali.

Ma ad una crescita tanto veloce ha fatto poi seguito un declino altrettanto rapido. Nonostante l'apertura ad Android e tante altre funzionalità, inclusa anche quella di poter monetizzare i propri contenuti, con la fine dei lockdown l'app è stata utilizzata sempre meno fino ad essere quasi dimenticata e nonostante la profonda riorganizzazione che portò ai primi licenziamenti, ma anche a nuove assunzioni, ad oggi sono decisamente pochi gli utenti che continuano a utilizzarla.

Ovviamente, mancando utenti e non essendoci più una crescita, specialmente in questo periodo in cui molte tech company stanno vivendo un periodo di crisi, tutta la struttura che si era ampliata in questi anni è diventata ormai eccessiva tanto che Paul Davison e Rohan Seth, i soci fondatori di Clubhouse, hanno annunciato il taglio di circa il 50% del personale.

IL MONDO E' CAMBIATO DOPO IL COVID

Nella lettera inviata a tutto lo staff, Davison e Seth hanno anche sottolineato che la fine della pandemia ha contributo notevolmente alla crisi di Clubhouse così come il suo arrivo ne aveva permesso la rapide crescita. La gente non ha più voglia di parlare ad uno smartphone, chiusa in casa, ma vuole uscire, conoscere e parlare di persona.

"Poiché il mondo si è aperto dopo il Covid, è diventato più difficile per molte persone trovare i propri amici su Clubhouse e fare lunghe conversazioni nella loro vita quotidiana. Per trovare il suo ruolo nel mondo, il prodotto deve evolversi. Per risolvere questo problema, dobbiamo reimpostare l'azienda, eliminare ruoli e ridurla a un team più piccolo e focalizzato".

Nei prossimi mesi, prosegue la lettera dei fondatori, Clubhouse si concentrerà esclusivamente sulla sua versione "2.0" di cui non si sa ancora nulla ma è facile ipotizzare che dovrà esseere necessariamente qualcosa di diverso e gestito da un team decisamente più piccolo.

Se può essere una consolazione per Clubhouse, anche gli altri servizi che l'avevano imitata non se la passano affatto bene. Spotify ha recentemente abbandonato Greenroom, integrando le sue funzioni nell'app principale. Reddit ha chiuso definitivamente Talk.

SOSTEGNO AI DIPENDENTI LICENZIATI

Nella loro lettera, Davison e Seth hanno confermato che sosterranno le persone interessate dai tagli. Ciò sarà fatto attraverso una serie di iniziative che includono l'indennità di licenziamento, il pagamento regolare degli stipendi fino al 31 agosto 2023, l'assistenza sanitaria, gli aiuti per la ricollocazione e il sostegno agli immigrati.


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