Come scattare BELLE FOTO senza spendere tanto | Trucchi e Recensione Realme 14 Pro

3 weeks ago 115

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Durante il Mobile World Congress 2025, svoltosi a Barcellona, ho utilizzato il Realme 14 Pro per molto tempo come mio smartphone principale, assieme all'Honor 200 Pro che abbiamo ri-provato qualche giorno fa. Parliamo di uno smartphone che già ad oggi si trova a poco più di 350€ online, rispetto ai circa 450€ del modello Plus.

Le rinunce non sono poche: processore meno potente (ma anche meno energivoro), soltanto una fotocamera utile (ma di ottimo livello), una ricarica più lenta ed un design che sa un po' di vecchio con i bordi curvi laterali, rispetto al design quad curved di Realme 14 Pro Plus.

A onor del vero però ci sono anche alcune frecce esclusive all'arco di questo Realme: una autonomia ancor migliore, grazie al SoC per nulla energivoro, un display paradossalmente più luminoso ed un peso inferiore (con ergonomia quindi migliore).

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Potremmo dire che la recensione del Realme 14 Pro potrebbe anche finire qui, non discostandosi poi molto dal suo fratello maggiore: si paga molto di meno per non avere due fotocamere utili (e di ottimo livello) ausiliarie e delle prestazioni più deficitarie. In questi giorni mi sono trasferito temporaneamente a Milano e tra i vari giri di Ikea, H&M Home e Zara Home mi sono ritrovato più volte a sfruttare questo smartphone con Android Auto Wireless nel mentre che facevo un po' di navigazione web, mappe e magari, essendo nel pieno del week-end, davo una occhiata ai risultati del Fantacalcio.

Bene, in una situazione simile (da passeggero ovviamente, non guidatore) ci siamo ritrovati con il telefono completamente in pappa, con evidenti lag dovuti alle temperature che salivano e smartphone che andava in throttling. Non so quanto questo utilizzo si possa definire pesante, tant'è che il Realme 14 Pro è uno smartphone che ha proprio nelle prestazioni il suo punto debole.

TRASFORMARE UNA RECENSIONE IN QUALCOSA DI UTILE

Al netto di quanto appena detto, fare la recensione completa di questo Realme 14 Pro sarebbe stato poco utile: non avrebbe aggiunto molto a quanto detto dalle svariate recensioni che trovate online e non avrebbe trattato di uno smartphone molto in trend.

Ho quindi deciso di sfruttare questo smartphone per creare un piccolo focus fotografico. Da mesi mi chiedete consigli su come scattare foto, come ottimizzo i miei scatti, come utilizzo applicazioni come Lightroom e bene, questo smartphone è un ottimo pretesto per iniziare a raccontarvi qualcosa di ciò.

 ecco il confronto e cosa abbiamo scoperto

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Realme 14 Pro ha soltanto una fotocamera utile, seppur sul retro sembrano essercene ben tre: una è proprio inesistente, una è la principale e l'altra è un sensore macro da 2MP utile giusto a tappare i buchi. Occhio però, perché la fotocamera principale è un superbo IMX882 con 5 buone lenti a supporto che restituiscono una lunghezza focale di 26mm e c'è l'OIS.

Parliamo di un sensore da 1/1.95", non enorme, ma particolarmente efficace per la fotografia di strada. Lo shutter lag è minimo e le performance sono ottime. L'apertura focale di f/1.8 è un buon compromesso per scatti accettabili anche in notturna. Realme poi coadiuva tutto ciò con il suo nuovo software HYPERIMAGE+ che mi aveva già soddisfatto sui modelli più costosi.


LA FORTUNA DI SCATTARE IN RAW

Questo smartphone poi ha una funzione essenziale per la fotocamera: può scattare in RAW. So che alla lettura di questa frase molti di voi già saranno pronti ed indignati nei commenti a dire che lo smartphone si usa solo e soltanto in punta e scatta, ma non è così, non è vero. Chi scrive ciò, in mia opinione, spesso non ha la voglia di lavorare le proprie foto o spesso non ne è in grado, cercando quindi di trascurare questa funzione.

Nulla di male, non è scontato saper lavorare una foto con una applicazione come Lightroom, anche io dopo più di cinque anni ancora non riesco a fare tante cose e continuo ad apprendere giorno dopo giorno. Nel contenuto di oggi però cercherò di darvi qualche suggerimento per ottimizzare le vostre foto, in fase di pre-scatto e post.

IMPUGNARE LO SMARTPHONE E L'INQUADRATURA

Può sembrare una cosa banale ma spesso le vostre foto non sono il massimo perché impugnate male lo smartphone, soprattutto quando scattate foto in verticale. Se state scattando la foto ad un soggetto che è esattamente davanti a voi, come altezza, tenete lo smartphone esattamente perpendicolare al terreno? Considerate l'altezza della fotocamera più o meno come quella del vostro occhio (nel caso vogliate lo stesso effetto di ciò che state vedendo)?

Una volta appreso ciò c'è una ulteriore questione da affrontare: sapete come inclinare lo smartphone in base al risultato ottimale che si vuole raggiungere? Se vogliamo dare slancio ad un monumento che si sviluppa in altezza, ad esempio, avete mai provato ad impugnare lo smartphone al contrario e cercare uno scatto dal basso?

Non c'è chiaramente una regola precisa su come deve essere impugnato lo smartphone, o una fotocamera. Tanto dipende da che lunghezza focale stiamo utilizzando e il risultato che vogliamo ottenere, ma il cosiglio generale che posso darvi sempre è quello di non essere "bloccati", cercate di muovere lo smartphone in cerca dell'inquadratura migliore, quella che vi piace anche di più e che secondo voi dia più risalto ai soggetti.

Un ulteriore fondamento, che posso suggerivi, è quello di scattare con già l'idea di voler e dover ritagliare le vostre foto. Nessuno è perfetto, soprattutto le foto ottenute dai nostri smartphone da un grandangolo di 23/26mm. Volete davvero nella vostra inquadratura tutto ciò che state osservando? Molto probabilmente no. O molto probabilmente è anche possibile che non riusciate ad inquadrare tutto dal giusto punto di vista ma qui c'è un bel trucchetto che posso consigliarvi.

CROPPARE E RADDRIZZARE

Tramite una applicazione come Lightroom possiamo avere dei semplici strumenti per ottimizzare le nostre foto come il "Ritaglio e Geometria". Con questa impostazione possiamo cambiare il formato della nostra foto, raddrizzarla manualmente e cambiare la Geometria, manualmente ed automaticamente.

Con un semplice click del tasto "Geometria Auto" il software cercherà di capire il contenuto della nostra foto e raddrizzarlo per come dovrebbe essere giusto "tecnicamente". Spesso per far ciò effettuerà un crop. Usare uno strumento simile vi aiuterà a capire come ottimizzare i vostri scatti e vi permetterà di "sbloccare" nuove inquadrature.

Nelle foto che trovate poco sopra, nessuna di esse è rappresenta fedelmente la realtà. La torre era tutta distorta, per avere quel punto di vista dal basso, l'incrocio dei tre palazzi era tutto storto e la foto dei palazzi dal basso verso l'altro era storta di circa 15°

Per ottenere gli stessi risultati, senza modifiche software, sarei dovuto essere in grado di volare e avrei dovuto perdere minuti buoni nella ricerca della posizione migliore di scatto. Insomma, quando non siamo perfettamente in grado di impugnare ed inquadrare la scena con il nostro smartphone spesso ci può aiutare il software. Idem con la correzione della estrema distorsione dei grandangoli.

Una volta che inizierete a prendere consapevolezza con strumenti di questo tipo vedrete che le vostre foto inizieranno già a prendere più valore, essendo "tecnicamente" più corrette e con magari i giusti punti di attenzione più a fuoco.

L'USO DELLA GRIGLIA

Un consiglio mai banale è l'utilizzo della griglia. Io vi consiglio, per iniziare, la semplice 3X3 che vi permetterà di posizionare i punti di interesse vicino ai punti di intersezione delle rette. Onestamente non perdete la vostra sanità mentale dietro a questo "paradigma". Ci sono bellissime foto che non seguono minimamente ciò, ma iniziare a prendere confidenza con uno strumento tale vi aiutera un attimo ad avere una scena e una composizione "facilmente corretta" e porre quindi la vostra attenzione su altro (tipo cosa sta avvenendo nella scena).

Nelle quattro foto di sopra, scattate a soggetti in azione, non ho minimamente seguito la griglia, anche perché tutte le foto sono corrette geometricamente con Lightroom. Quello che ho fatto però è posizionare i soggetti interessati attorno alle linee di interesse in seconda battuta, su Lightroom per l'appunto e non in fase di scatto, dove mi sono interessato più ai soggetti e ai loro movimenti.

LO SCATTO IN RAW NON SIGNIFICA MANUALE

Spesso si pensa che lo scattare foto in RAW significhi scattate fotografie manuali. Nulla di più falso, non tocco un parametro manuale delle fotocamere di smartphone da più di cinque anni secondo me, ma scatto foto esclusivamente in RAW.

Sì, non ho paura di nasconderlo, per me scattare in manuale su uno smartphone è ai limiti dell'assurdo. Può aver senso per qualche paesaggio, per quella foto all'anno che facciamo alle stelle in vacanza, ma finisce lì. Ormai anche per queste cose ci sono modalità dedicate come quella Astrofotografia su Pixel o Samsung. I parametri manuali han senso soltanto per i video, su uno smartphone, in mia onesta opinione.


Scattare in RAW significa ottenere una foto "da colorare", con tutte le informazioni al suo interno che andiamo a selezionare noi. Potremmo dire che scattare in RAW è come entrare dentro un negozio e scegliersi da soli vestiti, intimo e accessori. Scattando in JPG, il famoso "Punta & Scatta", è come entrare in un negozio e farsi vestire ad occhi chiusi dalla commessa di turno.

Può avere buon gusto e farci vestire bene? Certo, ma può essere anche che vesta me identico a tutti quelli che gli chiedono la stessa cosa. Cosa comporta questo? Che i miei vestiti saranno uguali al 99% di tutti gli altri, perché seguono il gusto comune. Un po' come il parrucchiere che frequentavo da bambino che faceva i capelli uguali a tutti, non preferireste scegliere da voi l'acconciatura migliore?


Certo, far scegliere agli altri è più facile, ci solleva di ogni responsabilità e dovere. Non dobbiamo imparare i vari abbinamenti, quali colori funzionano bene assieme, non dobbiamo apprendere l'arte di tagliare i capelli, capire che materiali stanno bene assieme, mantenendo gli esempi del Parrucchiere e degli Abiti.

Eppure, una volta superato questo scoglio iniziale, è lampante di come apprendere tutte queste nozioni di nostro conto ci apra un mondo di opzioni, così come il RAW nella fotografia. Continuare a spendere ogni anno 1500€ di top di gamma con l'hardware e il software punta & scatta migliore non farà delle vostre foto composte male, con colori standard e software che appiattisce tutto, qualcosa di migliore.

Potete portare alla commessa di prima un budget più alto, potete richiedere qualche materiale più pregiato, una lana al posti di un poliammide, ma sempre con i soliti abbinamenti e tipi di vestiti uscirete fuori. Sì, saranno leggermetne migliori come qualità, ma una cosa quasi impercettibile.


COLORI, LUCI, OMBRE E DETTAGLI

Con uno scatto in RAW potrete decidere voi quando avere una foto nitida, quando poco definita effetto acquarelloso (per nascondere alcuni difetti di scatto o per paesaggi), quando esaltare un incarnato e quando no, quanto far risplendere il verde di un prato, se rendere il cielo blu klein (speriamo che questa citazione non crei problemi) o grigio, insomma avete in mano le redini del gioco.

Le modifiche essenziali, per iniziare ad avere una foto personale e "standard", con un editing molto naturale, non sono poi molte: Esposizione, Alte Luci, Ombre, Contrasto, Bianco e Nero. Queste ultime due opzioni potrebbero sembrarvi un doppione di Luci e Ombre, ma puntano più alla brillantezza e all profondità dei due colori. Ovviamente c'è poi l'impostazione della Saturazione e quella per modificare i colori (rendere il rosso più arancio o magenta, il blu più verde o viola e via dicendo, come anche modificare la singola saturazione e luminosità di un colore).


Ci sono modifiche poi un pochino più complicate e che vi richiederanno molto tempo per prendere dimestichezza come le Curve, soprattutto quelle RGB che permettono di avere un controllo fine della gamma tonale del contrasto della foto. Anche la gestione dei dettagli, degli effetti non è affatto una cosa banale e che può "sovraccaricare" le vostre foto. Tendenzialmente queste foto che state osservando hanno parametri di "Effetti" come "Texture +3", "Chiarezza +6" e "Rimoz. Foschia +24", così da dare un tono più "croccante" alle nostre foto! Negli Xiaomi ad esempio mi piace tenere questi effetti in "negativo", mentre su iPhone a volte lo aumento, non c'è una verità assoluta.


CREARSI DEI "PRESET": MEGLIO DEI FILTRI DI INSTAGRAM!

Che sbatti però fare ogni volta tutte queste modifiche a mano, vero? Beh in realtà se avete scattato molte foto nello stesso scenario basterà fare un copia e incolla della prima modifica nelle altre foto, ma escluso ciò la cosa ancor più geniale è creare dei "Preset". Io ad esempio ne ho 4-5 per iPhone, 3-4 per Xiaomi, 3-4 per il gruppo Oppo/Realme/OnePlus/Nothing (che hanno dei RAW molto simili), uno per Huawei/Honor (che anche qui hanno RAW molto simili) e così via.

Aziende come Samsung, Apple e Google poi hanno anche dei loro profili colore dedicati all'interno di applicazioni come LightRoom. I profili colore sono come una "base" dalla quale partire per l'editing delle foto RAW. Averne una ottimizzata e dedicata al nostro smartphone semplifica non di poco il lavoro e comunque permette un editing alternativo.

Quando vi dico di avere 3-4 preset di iPhone o Xiaomi è perché vado a creare differenti basi con magari profili colore differenti o con dei colori modificati in modo totalmente differente, così magari da avere un preset per la notte, uno per il giorno, uno per gli scenari desertici, uno per gli scatti al tramonto e così via. Una volta che si fanno 6-7 preset per le varie situazioni basterà un click per colorare la vostra foto, come proprio usare un filtro di Instagram!


TRANQUILLI.. CI PENSA L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE!

Tutto ciò io lo realizzo con Lightroom, non perché abbia un particolare affetto per questa applicazione, ma perché non ha pressoché competizione, soprattutto su smartphone. Ok, ha un costo (solo per mobile) di circa 100€ l'anno, ma avete praticamente di tutto: i profili colore delle aziende, la geometria automatica, i preset che potete creare ed usare con un tap, il cloud dove salvare tutte le vostre foto con le modifiche annesse, le maschere (che non abbiamo affrontato, ma a breve capirete il perché) e tantissima Intelligenza Artificiale, quella che funziona per davvero.


Con L'Intelligenza Artificiale di Adobe potrete cambiare il cielo con un tap (lo si fà e anche meglio con gli smartphone Xiaomi), avere una delle migliori IA Generative in termini di Gomma Magica (molto meglio di quella di Google Foto) ed infine potete creare delle maschere semplicemente anche qui con un tap.

Ma cosa sono "ste" maschere? Delle zone, che nel passato si dovevano creare a mano, attorno ai soggetti, al paesaggio o dove si preferisce, per fare delle modifiche mirate. Immaginate ad esempio di voler alzare le ombre solo di una determinata zona, o alzare l'esposizione di un volto, con una maschera potete farlo. Tutto ciò però è lento e noioso.. ora ci pensa l'IA con un tap a scontornare quello che desideriamo!


Questo semplifica e non di poco le cose. La foto del ragazzo seduto attorno alle biciclette, che trovate qui sopra, ha ad esempio tutta la scena attorno a lui abbassata con una esposizione a circa "-2", per metterlo in risalto, la foto al centro commerciale ha una zona dell'albero con un bel punto luce evidenziato mentre nella ragazza che passeggia si è evidenziato il suo tono di pelle e colore di capelli (molto simile) senza far diventare il palazzo alla sua sinistra arancio fluo di conseguenza!

ADDIO.. CAMERAPHONE?

Una volta che iniziate a prendere confidenza con una applicazione di fotoritocco come Lightroom non ha più senso parlare di "Cameraphone", il cameraphone siete voi, il vostro occhio, quello che diventa importante è la composizione della scena. Le foto che potete vedere in questo articolo, e vi rendo scaricabili anche qui in basso, hanno un dettaglio eccezionale, dei bei colori, un buon bilanciamento tra luci ed ombre, seppur parliamo di un fotoritocco essenziale, da viaggio.


Arrivati a questo punto la fotocamera principale di un Realme 14 Pro è quasi indistinguibile da quella di un iPhone, perché con delle lunghezze focali tali è davvero difficile andare a sondare le differenze. Quello che rende allora un "cameraphone" un qualcosa di esclusivo sono le fotocamere secondarie, totalmente assenti su uno smartphone come questo Realme 14 Pro, o un po' scadenti su un iPhone o Pixel. Per compensare questa mancanza, difatti, smartphone come quelli citati puntano tutto ad una elaborazione software in grado di stupire, di rendere l'immagine già gradevole e preferibile, col rischio però di appiattire completamente i risultati.

Un Pixel del 2016 scatterà molto simile ad un Pixel del 2025, come abbiamo evidenziato in un contenuto di qualche mese fa, una volta messi a parità di software. Questo perché ad esempio la Google Camera è un software molto aggressivo e che trascura molto l'hardware che ha a disposizione, escluso lo scatto in RAW.


Ciò che sicuramente fa la differenza è avere fotocamere secondarie dello stesso livello della principale e qui gli unici smartphone a farlo sono Vivo X200 Pro e Xiaomi 15 Ultra con quell'incredibile Isocell HP9 che tanto ci sta e vi sta stupendo. Avere uno zoom 3X o 5X con sensori da quasi 1" fa totalmente la differenza, quando un iPhone si ferma a 1/3" per la 5X e Pixel e Galaxy a 1/2.5" per la 5X e 3X.

Per questo motivo ad oggi trovo quei due smartphone gli unici definibili "cameraphone", perché davvero ti sostituiscono una mirrorless su più lunghezze focali, mentre gli altri fuori dalla 1X fanno tremendamente fatica a competere con una fotocamera professionale.

Prima però di considerare uno smartphone come questo è bene essere in grado di tirar fuori il meglio da uno da 300€ come questo Realme 14 Pro, altrimenti otterrete risultati simili, se non peggiori, perché il telefono è fantastico ma la vostra capacità di fotografare un po' meno.

REALME 14 PRO.. VALE LA PENA?

La fotocamera, singola, di questo Realme 14 Pro è comunque ottima, quasi eccellente per la sua fascia di prezzo. In qualunque modalità voi scattiate riuscirete sempre a congelare l'attimo, una cosa non scontata neanche su top di gamma da 1500 euro (vero S25u e Pixel 9 Pro?) senza shutter lag o tempi di attesa abissali tra uno scatto e l'altro.

Anche l'autonomia è formidabile. In quei giorni a Barcellona riuscivo a completare una giornata lavorativa con ancora circa il 40% di autonomia residua. Nel mio quotidiano arrivo a sera con circa il 60% di autonomia residua, una roba fuori da ogni logica.


Questo però comporta delle prestazioni ai limiti dell'accettabile, per chi come me fa un uso del telefono intensivo. Occhio, non intendo applicazioni pesanti. Come si vede ad inizio articolo anche semplicemente con app come "Prezzi Benzina", "OneFootball" e "Instagram" si può mandare in crisi lo smartphone, se in background c'è da un po' di tempo anche una navigazione con Google Maps. Basta soltanto mettere sotto torchio lo smartphone per far emergere i limiti del Dimensity 7300 associato ad una UI personalizzata e quindi pesante come la RealmeUI.

E voi cosa ne pensate? Usate anche voi questi trucchi?

VIDEO

(aggiornamento del 15 marzo 2025, ore 15:37)


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