In un futuro non troppo lontano probabilmente si potrà rintracciare uno smartphone Android (soprattutto Google Pixel) anche se è spento, esattamente coma accade per svariati dispositivi Apple: la sviluppatrice e leaker Kuba Wojciechowski ha annunciato tramite 91Mobiles di aver scoperto delle tracce concrete nel codice sorgente di Android 14, che Google ha condiviso con i produttori partner iscritti all’Early Access Program.
Secondo quanto emerso dal codice, la funzionalità si chiamerà, almeno sui telefoni di Google, Pixel Power-off Finder, ma l’obiettivo del colosso di Mountain View è realizzare una enorme rete di tutti i dispositivi Android e accessori compatibili, inclusi smart tag. Il supporto al protocollo UWB non sarebbe obbligatorio ma opzionale: l’hardware chiave sarebbe il Bluetooth - il chip rimarrebbe alimentato anche a dispositivo spento e sarebbe in grado di inviare informazioni chiave per la localizzazione. È peraltro lo stesso principio su cui funziona la rete di Apple.
Gli iPhone (e non solo, naturalmente) hanno un chip Bluetooth “always-on” già da qualche anno ormai, ma non è chiaro se lo stesso vale anche per i dispositivi (alcuni di essi, almeno) Android attualmente sul mercato. Ci chiediamo in particolare se almeno i Pixel 6 e Pixel 7 saranno già compatibili o se questa rete andrà costruita sostanzialmente “da zero” con la prossima generazione di smartphone. Naturalmente bisognerà anche capire quanti e quali produttori seguiranno Google, e sperare che tutte le implementazioni siano compatibili l'una con l'altra - un ecosistema aperto ha degli indubbi vantaggi, ma anche degli svantaggi piuttosto ingombranti.
In ogni caso, sembra piuttosto chiaro che l’intento di Mountain View sia di far debuttare la funzionalità con Android 14, sempre che non emergano intoppi dell’ultimo minuto; è già da qualche mese che Google ne parla - la prima menzione concreta risale a dicembre 2022.