Con Pixel 8 Google offrir un supporto software maggiore | Rumor
29 Agosto 2023 5
Pare che con la sua prossima linea di smartphone top di gamma, i Pixel 8, Google alzerà l'asticella del supporto software - e in modo molto deciso. I colleghi di 9to5google dicono che il colosso di Mountain View cercherà addirittura di pareggiare, o quantomeno avvicinarsi, a quanto fa Apple con i suoi iPhone, che ricevono nuove versioni di iOS anche 6 o 7 anni dopo la loro uscita. Per ora purtroppo dettagli più precisi non sono disponibili, e ci sono molte cose che restano da capire bene su come verranno gestiti gli anni più avanzati.
Per riferimento, allo stato attuale Google promette 3 anni di aggiornamenti di Android e 2 anni ulteriori di sole patch di sicurezza. Salvo qualche eccezione, gli aggiornamenti (sia quelli di sicurezza, sia i Feature Drop, sia le nuove versioni dell'OS) vengono distribuiti in contemporanea a tutti i dispositivi supportati.
Samsung fa in certi casi meglio come durata del supporto, visto che sui suoi flagship recenti promette fino a quattro anni di aggiornamenti dell'OS, ma se si guardano le tempistiche le cose si complicano un po' - in genere gli ultimi top di gamma ricevono nuove versioni del sistema operativo per prime, e poi via via tutti gli altri. L'anno scorso, con il passaggio ad Android 13, Samsung ci ha messo circa 3-4 mesi ad aggiornare tutto il suo vastissimo parco dispositivi, ed è stato un risultato estremamente impressionante rispetto al resto del mercato. Con le patch di sicurezza mensili Samsung adotta un approccio analogo, e alcuni dispositivi, per esempio quelli più economici o quelli prestigiosi ma più datati, ricevono gli aggiornamenti più di rado, per esempio una volta ogni tre mesi.
E poi c'è Apple, che come dicevamo è il punto di riferimento assoluto. La società di Cupertino non indica mai una durata prestabilita del supporto software, ma per esempio iPhone 6s, uscito nel 2015, ha ricevuto fino a iOS 15 nel 2021 (e in contemporanea con tutti i dispositivi più nuovi); iPhone XR, uscito nel 2018, riceverà iOS 17 quest'anno. Diciamo che 5 o 6 anni sono praticamente garantiti, anche se naturalmente alcune funzionalità strettamente dipendenti dall'hardware potrebbero non essere disponibili sugli iPhone più datati.
Queste considerazioni si fanno da anni ormai e saranno un po' scontate per molti dei lettori più affezionati, ma vale la pena ripeterlo: Apple ha un parco dispositivi molto meno vasto di, diciamo, Samsung, e soprattutto ha un controllo verticale sul suo hardware, in particolare i SoC. Si è creata quindi un modello operativo in cui le è meno complicato offrire un supporto software prolungato ai suoi prodotti rispetto a, sempre per esempio, Samsung, che rilascia decine di smartphone l'anno con chip di almeno tre produttori diversi (MediaTek, Qualcomm e Samsung stessa). Forse non tutti lo sanno, ma i chipmaker sono tanto responsabili quanto i produttori di smartphone, se non di più, per il supporto software dei loro chip.
Google, possiamo dire, sta un po' nel mezzo: produce pochi dispositivi l'anno, e recentemente si è concentrata sullo sviluppo di chip proprietari (anche se collaborando molto strettamente con Samsung). Immaginiamo, ma è una congettura, che proprio il passaggio al chip custom sia stato un fattore determinante nell'offerta di un supporto più prolungato nel tempo; probabilmente Google ha lasciato passare un paio di generazioni per affinare e ottimizzare il suo prodotto, e ora che è maturo può finalmente permettersi di supportarlo più a lungo.