Cybercrime, in Italia il settore della logistica lancia l’allarme: “4 aziende su 5 vittime di attacchi, servono regole condivise”

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Le aziende dei trasporti, dello stoccaggio e della consegna nel 2021 sono state tra i primi tre obiettivi colpiti in modo pesante dagli attacchi informatici.

Nei primi 6 mesi dell’anno 4 organizzazioni su 5 hanno subito una minaccia informatica che ha sfruttato una vulnerabilità nel proprio ecosistema di fornitori terzi.

E’ l’allarme emerso nel corso dell’evento “Cyber security, un’emergenza per la filiera dei Trasporti e della Logistica” organizzato ieri a Genova da Federlogistica, Confcommercio e Conftrasporto che nei mesi scorsi hanno dato vita alla Logistic digital community, comunità virtuale fra gli operatori del settore. Durante l’incontro è emerso come le aziende dei trasporti, dello stoccaggio e della consegna nel 2021 “sono state tra i primi tre obiettivi colpiti in modo pesante dagli attacchi informatici”.

Settore della logistica e cybercrime: l’attacco Moller-Maersk

Conftrasporto ha ricordato poi i cyberattacchi nei porti del mondo: nel giugno del 2017, quasi 80 porti e terminal in tutto il mondo si sono fermati o hanno subito ritardi significativi, tra cui il porto di New York e del New Jersey, il porto di Los Angeles, il porto di Rotterdam (il più grande d’Europa) e il porto vicino a Mumbai, il più grande porto container dell’India. La causa: attacco ransomware alla compagnia di spedizioni MollerMaersk, costato alla compagnia 300 milioni di dollari. Senza possibilità di pulire i sistemi informatici infetti, Maersk ha dovuto ricostruire una parte significativa della sua infrastruttura IT, installando oltre 50.000 nuovi PC, server e applicazioni in due settimane. Per difendersi da tali minacce, le organizzazioni devono adottare un approccio “pervasivo” alla sicurezza della posta elettronica, integrando strumenti di sicurezza che consentano una maggiore visibilità all’interno e oltre il perimetro.

PNRR e formazione

Per il presidente di Federlogistica-Conftrasporto Luigi Merlo “Il settore della logistica con la pandemia ha visto accelerare di 10-15 anni il processo della digitalizzazione. Però siamo ancora in ritardo in molti ambiti, ad esempio non abbiamo un quadro definito sull’implementazione dei progetti cyber per le Autorità Di Sistema Portuale e per i terminalisti. Ma soprattutto penso al PNRR e al ruolo che dovrebbe avere il MIMS: gran parte dei progetti del Piano di ripresa e resilienza dovrebbero avere come soggetto pragmatico il ministero delle Infrastrutture, che invece sta pensando a uno strumento ‘da anni Settanta’ come il Piano nazionale della logistica. Nel PNRR ci sono grandi risorse per la digitalizzazione: l’auspicio è che i progetti vadano a favore delle imprese che hanno bisogno di affrontare la digitalizzazione e la sicurezza informatica con un supporto operativo ed economico adeguati. Anche in ambito formativo”.

Il nostro obiettivo – ha spiegato Davide Falteri, vicepresidente nazionale di Federlogistica e vicepresidente di Confcommercio Genova – è quello di guidare il processo di digitalizzazione nel mondo della logistica e dei trasporti creando valore e competenze attraverso iniziative che coinvolgono tutti gli stakeholders della filiera”.

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